Il commento dell’Aduc dopo il richiamo alle imprese del settore della Commissione Ue

ROMA – Nitriti e nitrati non possono più essere utilizzati come conservanti e, soprattutto, come coloranti per il tonno fresco e l’Europa chiede una stretta sulla normativa.
La Commissione Ue ha infatti richiamato le imprese di trasformazione del tonno ad un maggiore controllo sulla pratica, non consentita, di aggiungere nitriti e nitrati al tonno per migliorarne l’aspetto e, quindi, aumentare le vendite.
«Già in passato eravamo intervenuti per denunciare l’uso illegale di monossido di carbonio per “ravvivare” il colore. Ora si è passati all’uso di estratti vegetali che contengono concentrazioni elevate di nitrati e nitriti» spiega Primo Mastrantoni, segretario Aduc.
«Queste pratiche consentono di mettere nel mercato anche prodotto vecchio, che ha perso colore, e che presenta, però, quantità consistenti di istamina che possono provocare forti reazioni allergiche. L’unico colorante ammesso è infatti il rosso di barbabietola (E 162, betanina)» aggiunge.
«Abbiamo sollecitato la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin e il ministro alle Politiche Agricole, Maurizio Martina, affinché operino per porre fine a questa attività illegale» conclude il segretario dell’Aduc.