Medici senza Frontiere: i bombardamenti hanno messo fuori uso l’unica struttura per bambini
ROMA – Gli ospedali diventano ancora una volta bersaglio dei combattenti ad Aleppo, dove nelle ultime 48 ore si sono intensificati gli scontri tra i ribelli anti Assad e le forze lealiste.
Cuore della battaglia è la parte Est della città, dove Medici senza Frontiere fa sapere che l’unico ospedale specializzato in pediatria è stato colpito per la seconda volta.
I bombardamenti hanno distrutto tre piani della struttura, completamente fuori uso. Colpiti anche altri tre ospedali, due strutture chirurgiche e il più grande nosocomio generale di Aleppo, con diversi feriti tra staff medico e pazienti.
Gli attacchi hanno distrutto generatori elettrici, pronto soccorso e reparti, interrompendo di fatto tutte le attività mediche.
«È una giornata nera per Aleppo Est. La gravità dei bombardamenti ha causato enormi danni sui pochi ospedali che lavorano giorno e notte per fornire assistenza medica» ha detto Teresa Sancristoval, coordinatore di MSF.
«Non siamo solo noi a condannare gli attacchi indiscriminati contro i civili o le infrastrutture come gli ospedali, li condanna il diritto umanitario. Smettete di bombardare gli ospedali» aggiunge.
«L’ospedale dei bambini di Aleppo è stato danneggiato per la seconda volta a causa degli attacchi aerei. È l’unico completamente dedicato ai bambini nell’area assediata e ora è fuori uso» sottolinea anche Luis Montial, vice capo missione di MSF per la Siria.
«Le conseguenze dei bombardamenti indiscriminati sono molto chiare: più vite perse, servizi sanitari devastati e sofferenza per le persone intrappolate dall’assedio. Quello che non è chiaro è quanto ancora il sistema sanitario, già in ginocchio, potrà continuare a funzionare se i bombardamenti non smetteranno e se le forniture mediche non potranno arrivare nell’area» conclude.
Gli ospedali di Aleppo Est sono stati colpiti dalle bombe in più di 30 diversi attacchi dall’inizio dell’assedio a luglio. Il personale di Medici senza Frontiere supporta otto ospedali di Aleppo Est con forniture mediche dal 2014.
L’organizzazione gestisce anche sei strutture mediche nel nord della Siria e supporta più di 150 ospedali e centri sanitari in tutto il Paese, di cui molti in aree assediate. In alcune di queste, tra cui Aleppo Ovest, lavorare sulle emergenze sanitarie è di fatto impossibile.