Per l’associazione dei consumatori è solo la punta dell’iceberg
ROMA – Una levata di scudi ipocrita. Così il Codacons definisce le reazioni delle diverse forze politiche dopo la vicenda delle firme false che vede coinvolto il Movimento 5 stelle a Palermo.
Per l’associazione dei consumatori si tratterebbe solo della punta dell’iceberg di un fenomeno che ha visto negli ultimi anni la magistratura indagare a più riprese da Nord a Sud.
«Arrivando in molti casi a condanne» puntualizza il Codacons che si scaglia contro centrodestra e centrosinistra nel commentare il caso nel capoluogo siciliano.
«È ipocrita fingere di accorgersi solo oggi delle firme false e gridare allo scandalo, quando in passato quasi tutti i partiti politici sono stati coinvolti» tuona il presidente Carlo Rienzi.
«Ci sono diverse inchieste della magistratura proprio in relazione alla raccolta di firme falsificate in occasione delle elezioni. Solo per citare i più recenti, ricordiamo il caso delle regionali in Piemonte che ha visto indagati alcuni esponenti del Pd» aggiunge Rienzi.
«C’è anche quello delle regionali in Lombardia con indagini verso consiglieri provinciali del PdL. E poi ancora inchieste per firme false durante elezioni comunali o provinciali varie, a Trento come a Ravenna, Lecco, Ragusa, Vercelli, Macerata. E la lista potrebbe andare avanti ancora a lungo» aggiunge.
«La classe politica farebbe meglio a non prendere in giro i cittadini fingendo di scandalizzarsi per le firme false di Palermo. Tutti i partiti conoscono bene e da vicino la questione e la stanno ora cavalcando solo per convenienza e attraverso strumentalizzazioni ridicole» conclude Rienzi.