Giro d’affari criminale da 20 miliardi: il Parlamento europeo chiede nuove sanzioni comunitarie
ROMA – Le organizzazioni criminali traggono profitti per almeno 20 miliardi di euro all’anno dal traffico illegale di fauna selvatica. Cifre da capogiro, che spesso vengono utilizzate anche per finanziare gruppi terroristici.
Il traffico di fauna selvatica, in continua crescita, sta diventando infatti sempre più redditizio per le forme di criminalità organizzata transfrontaliera.
Per contrastare il fenomeno il Parlamento europeo alza la voce e chiede, in una risoluzione approvata con 567 voti a favore, 5 contrati e 39 astensioni, di varare nuove sanzioni comunitarie.
Nel testo emergono nessi tra i reati contro le specie selvatiche e le attività della criminalità organizzata, come il riciclaggio di denaro e il finanziamento di gruppi terroristici.
Gran parte del traffico illegale di fauna selvatica avviene inoltre attraverso Internet. Social network e piattaforme di commercio on line sono il territorio di contrattazione più utilizzato dalla malavita del settore.
Nella risoluzione gli eurodeputati chiedono dunque sanzioni comuni nel territorio dell’Unione contro il traffico illegale della fauna selvatica.
Nel documento un capitolo è dedicato anche alla lotta al commercio di avorio. Nello specifico si chiede il divieto totale e immediato a livello comunitario per il traffico di avorio e di corno di rinoceronte.
«Il traffico di fauna selvatica è la quarta maggiore attività criminale organizzata sul pianeta. È davvero giunto il momento di agire seriamente» ha affermato la relatrice Catherine Bearder (ALDE, UK).
«Le sanzioni contro il traffico della fauna selvatica devono essere molto severe per riflettere la gravità di questo reato e devono essere uguali in tutta l’Ue», ha aggiunto.