Aspirina nuovo antidoto al tumore della prostata


Studio della Società Italia di Medicina Generale: rischio ridotto del 60% se il farmaco viene assunto regolarmente per 5 anni

Assumere aspirina regolarmente aiuta a combattere il tumore della prostata
Assumere aspirina regolarmente aiuta a combattere il tumore della prostata

ROMA – Il tumore della prostata è la forma di neoplasia più frequente tra i maschi italiani e nel 2016 farà registrare 35mila nuovi casi.

La riduzione dell’insorgenza può arrivare però al 60% se si assume aspirina regolarmente per 5 anni.

Utilizzare aspirina per lunghi periodi di tempo può essere infatti efficace nella prevenzione di alcune forme di cancro.

Può ridurre del 40% l’insorgenza del tumore della prostata e la protezione sale addirittura al 60% se viene presa regolarmente per 5 anni.

Nel carcinoma del colon-retto invece la diminuzione del rischio ammonta al 30% con l’utilizzo di aspirina.

È quanto emerge da uno studio condotto dalla Società Italia di Medicina Generale (SIMG) su 13.453 pazienti affetti da malattie cardio-vascolari.

La ricerca è stata possibile grazie alla consultazione dei dati raccolti nel portale Health Search IMS Health Longitudinal Patient Database.

Alla prevenzione oncologica è dedicata infatti una sessione scientifica del 33° Congresso Nazionale della Società Italia di Medicina Generale (SIMG) che si chiude oggi a Firenze.

«È uno studio davvero importante perché prende in considerazione un medicinale molto utilizzato e malattie oncologiche particolarmente diffuse» afferma Claudio Cricelli, Presidente Nazionale SIMG.

«Grazie all’effetto protettivo del farmaco aspirina potremmo dimezzare il rischio di nuovi casi» conclude Cricelli.

«L’aspirina è un farmaco antiaggregante, e antiinfiammatorio. Agisce inibendo alcune vie enzimatiche che favoriscono la proliferazione cellulare. Quindi riesce a bloccare la riproduzione incontrollata delle cellule che caratterizza le patologie oncologiche» aggiunge Francesco Lapi, Direttore della ricerca di Health Search.