Robbie Williams a Verona costa come due stipendi


La denuncia del Codacons: biglietti a 2700 euro sui circuiti secondari

Cifre astronomiche sui siti di secondary ticketing per il concerto di Robbie Williams
Cifre astronomiche sui siti di secondary ticketing per il concerto di Robbie Williams

ROMA – Siete fan sfegatati di Robbie Williams e non siete riusciti a trovare i biglietti per il concerto del 14 luglio a Verona? Preparatevi a mettere mano al portafogli.

Può costare, infatti, fino a 2700 euro sui circuiti secondari un tagliando per l’evento del Bentegodi.

A denunciarlo è il Codacons, che ha verificato i prezzi dei biglietti dei principali eventi musicali della prossima stagione, venduti sui siti di “secondary ticketing”.

Nonostante il recente scandalo e le intenzioni del Governo di mettere un freno al fenomeno, infatti, pare non fermarsi il bagarinaggio on line.

Così i prezzi dei più importanti concerti pop e rock in Italia hanno raggiunto prezzi astronomici, con cifre, come nel caso del concerto di Robbie Williams, che possono sfiorare due stipendi.

«La corsa al rialzo delle tariffe rappresenta, oltre ad un danno per gli utenti, una truffa alla collettività» afferma l’associazione.

«Per il concerto di Robbie Williams allo Stadio Bentegodi Verona del prossimo 14 luglio un singolo biglietto arriva a costare 2.695 euro» prosegue il Codacons.

Ma quello del concerto di Robbie Williams non è l’unico caso.

Sui siti di secondary ticketing serve poco meno per Justin Bieber a Monza il 18 giugno: 2.634 euro.

Per il concerto dei Green Day al Mediolanum Forum di Milano (14 gennaio) si arriva a spendere fino a 877 euro. Per Bruno Mars (15 giugno, Mediolanum Forum, Milano) 805 euro. Elton John a Mantova (14 luglio) costa fino a 702 euro.

Per Ariana Grande al Palalottomatica di Roma (15 giugno) si spende fino a 658 euro. Poco meno la spesa per i Depeche Mode (il 27 giugno a San Siro): 613 euro.

Il Codacons ha deciso di presentare un esposto urgente alle Procure della Repubblica di Milano, Roma, Monza, Verona, Mantova e alla Polizia Postale.

«Chiediamo il sequestro e l’oscuramente dei siti web che speculano sui biglietti di concerti e spettacoli, alterando il mercato e dopando le tariffe» afferma il presidente, Carlo Rienzi.

«Diffidiamo inoltre ad intervenire le amministrazioni comunali che ospitano sul proprio territorio tali eventi, annullando i concerti per i quali si sono verificate speculazioni. Anche per non incorrere nel concorso nei reati» prosegue.

«Ciò, ovviamente, in attesa dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni normative contro il bagarinaggio on line e allo scopo di tutelare gli utenti» conclude.