Danneggiata una condotta idrica nella zona controllata dall’Isis
ROMA – Ormai da settimane infuriano i combattimenti per liberare Mosul, la roccaforte dell’Isis in Iraq. Esercito iracheno e Peshmerga curdi continuano l’assedio della città irachena, dove si trovano ancora centinaia di miliziani del Califfato.
Come annunciato da Baghdad all’inizio della battaglia di Mosul l’operazione militare potrebbe durare mesi.
L’emergenza per i civili resta dunque alta e ora, come denuncia l’Unicef, alla gestione delle migliaia di sfollati si aggiunge una nuova problematica.
A Mosul la metà dei bambini e delle loro famiglie non ha più accesso all’acqua pulita. A causa del conflitto è stata infatti distrutta una delle principali condutture idriche.
La conduttura danneggiata è una delle tre principali per il rifornimento d’acqua dei civili nella parte orientale di Mosul. Si trova però in una zona della città ancora sotto il controllo dello Stato Islamico e non è dunque possibile ripararla.
«I bambini e le loro famiglie stanno affrontando una situazione terribile» ha affermato Peter Hawkins, Rappresentante dell’Unicef in Iraq.
«Adesso oltre mezzo milione di persone non ha acqua potabile» ha aggiunto.
Le autorità irachene stanno attualmente trasportando acqua verso la parte orientale di Mosul, ma i rifornimenti non bastano a coprire i bisogni dei residenti.
Se la fornitura d’acqua non sarà ripristinata nei prossimi giorni, i civili saranno costretti a fare ricorso a fonti non sicure. Queste esporranno i bambini al rischio di malattie legate all’acqua sporca.