L’Aduc avverte: il contatto con il lattice proveniente dalla rottura delle foglie provoca eritemi
ROMA – Natale si avvicina e oltre all’albero in molte case degli italiani non mancherà la Stella di Natale, con il suo rosso sgargiante. Da anni questa pianta ha un notevole successo nel periodo natalizio.
Il colore rosso delle foglie (ma esistono varietà rosa o bianche) dà un tono di vivacità, di allegria e di luminosità. Ricorda poi climi più caldi e vegetazioni lussureggianti (è originaria dell’America centrale).
L’Euforbia pulcherrima, questo il nome scientifico della Stella di Natale, può essere però nociva. Ad affermarlo è l’Aduc, l’Associazione per i diritti degli utenti e consumatori.
Il segretario Primo Mastrantoni mette in guardia. «Sembra incredibile ma è proprio così perché le foglie e il fusto della pianta, se lacerate, contengono sostanze ad azione nociva, sia per contatto che per ingestione» afferma.
Il lattice, proveniente dalla lacerazione delle foglie o dal taglio del fusto, a contatto con l’epidermide può provocare eritema, prurito, bruciore della congiuntiva e della mucosa orale e faringea.
Se ingerito provoca nausea, vomito, diarrea e perdita di coscienza.
«È proprio la colorazione rossa delle foglie a sollecitare l’attenzione dei bambini e costituire un pericolo. Rompere le foglie e metterle in bocca è un tutt’uno che può avere gravi conseguenze» prosegue.
Anche gli animali domestici possono essere attratti dalla Stella di Natale e mordere sia le foglie che il fusto, con relative conseguenze. Cosa fare allora se non si vuole proprio rinunciare alla Stella di Natale. Il consiglio dell’Aduc è di posizionarla in alto, per evitare spiacevoli incidenti.