L’associazione dei consumatori: soci potranno chiedere risarcimento in tribunale
ROMA – La sospensione del Consiglio di Stato delle disposizioni della Banca d’Italia per la riforma delle banche popolari scatenerà una bufera legale. È quanto afferma il Codacons, che sulla vicenda è pronta a dare battaglia.
«Se la Corte Costituzionale dovesse bocciare le norme introdotte dalla Banca d’Italia che limitano il diritto al rimborso dei soci che esercitano il recesso sarebbe il caos» afferma il Codacons.
L’associazione, dopo la decisione del Consiglio di Stato, chiama dunque a raccolta tutti i soci delle banche popolari danneggiati dalla riforma.
«Tutti i soci delle banche popolari che hanno ricevuto rimborsi parziali delle proprie azioni potranno chiedere il risarcimento in tribunale» spiega il presidente Carlo Rienzi.
«Questo nel caso in cui la Consulta, come crediamo avverrà, dichiarerà l’incostituzionalità di una norma che danneggia una pluralità di soggetti» prosegue.
«Si tratta di numeri importanti. I soci di Ubi banca, ad esempio, hanno ricevuto solo 13 milioni di rimborso su 250. Banca Popolare di Vicenza ha negato il recesso per 1,7 milioni e così Veneto Banca (14,5 milioni). Banca Popolare di Bari e Popolare di Sondrio voteranno invece nei prossimi giorni sulla spa».
L’associazione sottolinea che tutti i soci delle banche popolari che hanno visto finora negato o ridotto il proprio diritto a recesso, possono fornire da oggi pre-adesione all’azione risarcitoria che il Codacons sta studiando. È sufficiente inviare una mail all’indirizzo info@codacons.it