Il Capo dello Stato: prima l’approvazione della legge di bilancio
ROMA – Dimissioni di Renzi congelate fino all’approvazione della Legge di Stabilità. È quanto emerso dal secondo incontro tra il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, e il premier dimissionario.
Dopo la netta vittoria del No al referendum sulle riforme costituzionali Renzi, nel tardo pomeriggio e nell’arco di poche ore, è salito di nuovo al Quirinale.
Il Consiglio dei Ministri convocato per le 18:30 stato brevissimo. Giusto il tempo di ringraziare i titolari dei dicasteri che per poco più di mille giorni hanno formato la compagine di Governo. Poi Renzi è tornato di nuovo al Quirinale e stavolta l’incontro con Mattarella è durato appena mezz’ora.
Al termine, la posizione di Mattarella è stata chiara. «Il Presidente del Consiglio, a seguito dell’esito del referendum costituzionale, ha comunicato di non ritenere possibile la prosecuzione del mandato del Governo e ha pertanto manifestato l’intento di rassegnare le dimissioni. Il Presidente della Repubblica, considerata la necessità di completare l’iter parlamentare di approvazione della legge di bilancio onde scongiurare i rischi di esercizio provvisorio, ha chiesto al Presidente del Consiglio di soprassedere alle dimissioni per presentarle al compimento di tale adempimento» si legge nel comunicato del Quirinale.
Che la linea del Colle fosse questa, del resto, lo si era capito già dalla prima nota diffusa al termine del primo colloquio tra Mattarella e Renzi.
I tempi per il passaggio al Senato della manovra non dovrebbero essere troppo lunghi. La legge di stabilità, che finora è passata solo alla Camera, dovrebbe essere votata a Palazzo Madama entro questa settimana.
Superato lo scoglio del voto al Senato, le dimissioni di Renzi diverranno effettive e a quel punto si apriranno nuovi scenari. Governo tecnico, politico (salgono le quotazioni di Padoan e Delrio), esecutivo di transizione guidato dal presidente del Senato, Grasso, o elezioni anticipate? Se ne saprà di più entro domenica.