Scatta il divieto in Calabria per le produzioni integrate
Per il presidente Molinaro di Coldiretti “bersaglio centrato sul glifosato. Più sicurezza per i cittadini e valorizzazione delle produzioni agricole”.
Uno degli erbicidi più usati al mondo è considerato “probabilmente cancerogeno” dall’OMS ma nonostante questo autorizzata all’uso in Italia.
La Giunta Regionale – rende noto la Coldiretti Calabria – con la deliberazione n. 461/2016 ha proceduto all’aggiornamento dei Disciplinari di Produzione Integrata delle infestanti e Pratiche agronomiche.
Un verdetto pesante quello dell’Organismo Mondiale della Sanità, troppi pesticidi hanno aumentato le patologie oncologiche. Finora l’esposizione ai pesticidi era risultata correlata a un aumento dei casi di leucemie infantili e malattie neurodegenerative, Parkinson in testa.
Da un nuovo documento emerge invece una forte correlazione epidemiologica tra l’impiego del glifosato (riscontrato anche nel sangue e nelle urine degli agricoltori) e il linfoma non-Hodgkin. Nuovi studi sono necessari per fare chiarezza.
Pensare che il 97% dei prodotti alimentari contengono pesticidi che quotidianamente assorbiamo. Le coltivazioni di piante Ogm resistenti al glifosato – definite Roundup Ready, dal nome del primo erbicida a base di glifosato realizzato e brevettato dalla multinazionale Monsanto – permettono ai coltivatori di utilizzare l’erbicida contro le piante infestanti, senza danneggiare i raccolti. Ma sulla sua (eventuale) tossicità si discute da tempo.
Bersaglio centrato – commenta Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – questo significa che è stato bandito l’uso del diserbante “glifosate” e l’agricoltura Calabrese ha tutto da guadagnarci perché si qualifica sempre di più garante della sicurezza alimentare, conferma alti standard qualitativi e questo incide notevolmente sulla valorizzazione delle nostre produzioni. È una decisione che in questi mesi abbiamo fortemente richiesto – sottolinea – convinti come siamo che genera un futuro trasparente anche verso i cittadini consumatori. “Glifosato zero” ci pone ai primi posti sempre di più quale territorio vocato al biologico e a produzioni di qualità eco-sostenibili e ci caratterizza come regione green un sicuro valore aggiunto da spendere efficacemente sul mercato. Certamente – conclude -devono essere bloccate le importazioni dai Paesi che continuano ad utilizzare il glifosate in preraccolta e occorre che la Regione intensifichi i controlli sia attraverso il servizio fitosanitario che gli appositi uffici di prevenzione delle ASP; i consumatori adesso sanno che il Made in Calabria ha standard di sicurezza elevati e quindi possono consumare i nostri prodotti e ciò rappresenta senza dubbio un vantaggio competitivo.