Sabato 10 dicembre, la celebre attrice sarà la prima star ospite della kermesse (ore 19)
Sarà la diva Donatella Finocchiaro la prima star che calcherà il red carpet de “La Primavera del Cinema Italiano”. L’attrice, grande inteprete di “Terraferma” (2011) diretto da Emanuele Crialese, è reduce dalle ultime pellicole “Tutto quello che vuoi” regia di Francesco Bruni (2016) e “Youtopia” di Berardo Carboni (2016). Finocchiaro sarà ospite della seconda serata del festival. Sabato 10 dicembre, alle ore 19, incontrerà Cosenza in una passeggiata lungo il Mab.
A seguire, alle ore 20, sul palco del Supercinema Modernissimo, incontrerà il pubblico. Una conversazione con l’affascinante Donatella Finocchiaro per ripercorrere la sua brillante carriera. Con lei il regista Mimmo Calopresti e Max Casacci from Subsonica. A seguire, la proiezione del film-evento “Terraferma” di Emanuele Crialese.
Attori e registi di fama nazionale e internazionale popoleranno le nove giornate, tra proiezioni di film, incontri- dibattiti, presentazioni di libri, concerti ed eventi glamour. Un full immersion nelle nuove tendenze del grande schermo.
Cosenza sarà lo scenario di una kermesse che si distingue per la sua originalità nel panorama nazionale: un festival con su due comode scarpe da tennis! L’inconfondibile logo che lancia un evento fuori dagli schemi e che promuove i nuovi talenti del cinema italiano, questa volta sotto il sole del Sud. Ad ideare la manifestazione l’Associazione culturale “Le Pleiadi”, il suo Presidente, Giuseppe Citrigno e il direttore artistico, Alessandro Russo.
“Terraferma” è la terza opera che Emanuele Crialese dedica al mare della Sicilia in un’instancabile ricerca estetica avviata con Respiro nove anni prima. Come Conrad, Crialese per raccontare gli uomini sceglie “un elemento altrettanto inquieto e mutevole”, una visione azzurra ancorata questa volta al paesaggio umano e disperato dei profughi. Intorno a un’isola intenzionalmente non identificata, il regista guarda al mare come luogo di infinite risonanze interiori. Al centro del suo ‘navigare’ c’è di nuovo un nucleo familiare in tensione verso un altrove e oltre quel mare che invade l’intera superficie dell’inquadratura, riempiendo d’acqua ogni spazio. Dentro quella pura distesa assoluta e lungo il suo ritmo regolare si muovono ingombranti traghetti che vomitano turisti ed echi della terraferma, quella a cui anela per sé e per suo figlio la Giulietta di Donatella Finocchiaro. Perché quel mare ingrato gli ha annegato il marito e da troppo tempo è avaro di pesci e miracoli. Da quello stesso mare arriva un giorno una madonna laica e nera, che il paese di origine ha spinto alla fuga e quello ospite rifiuta all’accoglienza. Ma se l’Italia del continente, esemplificata da tre studenti insofferenti, si dispone a prendere l’ultimo ferryboat per un mondo di falsa tolleranza dove non ci sono sponde da lambire e approdare, l’Italia arcaica dei pescatori e del sole bruciante (re)agisce subito con prontezza ai furori freddi della tragedia. Di quei pescatori il Filippo di Filippo Pucillo è il degno nipote, impasto di crudeltà e candore, che trova la via per la terraferma senza sapere se il mare consumerà la sua nave e la tempesta l’affonderà. Nel rigore della forma e dell’esecuzione, Crialese traduce in termini cinematografici le ferite dell’immigrazione e delle politiche migratorie, invertendo la rotta ma non il miraggio del transatlantico di Nuovomondo. Dentro i formati allungati e orizzontali, in cui si colloca il suo mare silenzioso, Terraferma trova la capacità poetica di rispondere alle grandi domande sul mondo.
Una grande star, Donatella Finocchiaro, terrà a battesimo l’edizione 2016 de “La Primavera del Cinema Italiano”. In programma, anche una visita al Mab. Alle 19, Donatella Finocchiaro incontrerà la città in Piazza XI Settembre e visiterà il Museo all’aperto Bilotti.
Donatella Finocchiaro scoperta al cinema dalla regista Roberta Torre, che la volle protagonista del suo film Angela, Donatella Finocchiaro, nata a Catania, in realtà calcava già da tempo i palcoscenici teatrali. Per la recitazione, ha detto in un’intervista, aveva lasciato tutto: laureata in Giurisprudenza, aveva trovato posto in uno studio legale. Ma poi la passione per la recitazione ha trionfato. Dopo Angela del 2002, in cui è la moglie di un boss mafioso anche lei addentro agli affari del marito, ha girato tra gli altri, Perduto amor, film d’esordio alla regia di Franco Battiato, suo conterraneo, e Il regista di matrimoni(2006) di Marco Bellocchio, sempre ambientato nella sua Sicilia. Nel 2008, il ruolo di donna malavitosa nella Puglia della Sacra Corona Unita per Edoardo Winspeare col film Galantuomini le è valso il premio per la migliore interpretazione al Festival del cinema di Roma, edizione 2008. La sua carriera prosegue lavorando con registi come Roberto Andò, Giuseppe Tornatore, Marco Bellocchio, Mimmo Calopresti e ancora Roberta Torre, Emanuele Crialese e Pupi Avati. Esordisce alla regia nel 2011 con il documentario Andata e Ritorno, presentato alla 68ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.