Costano poco e fanno bene alla salute: le ricette classiche lungo lo Stivale
ROMA – Buone, convenienti e sane, le acciughe sono tra le protagoniste dei menu di magro della Vigilia. In saor, fritte, marinate, come condimento per la pasta o per antipasto insieme ad altri pesci o verdure, le acciughe sono protagoniste nelle tavole del 24 Dicembre.
Ma questo alimento non è solamente un must delle festività Natalizie. Viene consumato regolarmente tutto l’anno come dimostrano anche i dati Nielsen elaborati da ANCIT sulle vendite a volume.
In Italia negli ultimi 12 mesi (ottobre 2015 / 2016) le acciughe in conserva (salate / sott’olio) hanno superato le 4.500 tonnellate (+1% rispetto al 2015).
Percorrendo lo Stivale da Nord a Sud, troviamo un’infinità di sapori e abbinamenti che vedono le acciughe protagoniste dei piatti natalizi.
Le ricette di Natale con le acciughe
Non si può non partire dai “peperoni in bagna cauda”, antipasto onnipresente nelle tavole del Natale Piemontese. La bagna cauda è un piatto che va consumato molto caldo e per questo la tradizione vuole che venga posta al centro della tavola all’interno di un contenitore di terracotta con sotto un fornello.
Spostandoci in Veneto troviamo i “bigoli in salsa di acciughe” che, secondo la tradizione, venivano consumati durante i giorni di magro, il venerdì Santo e il mercoledì delle Ceneri.
Più giù, in Toscana, il “tortino di acciughe e pappa al pomodoro” è da sempre un simbolo gastronomico della Vigilia, oltre che un antipasto facile e veloce da preparare.
Dal Centro al Sud dove in Campania il menu del 24 Dicembre prevede quasi sempre spaghetti con le vongole ma i piatti a base di acciughe di certo non mancano. Dalle alici marinate fino agli abbinamenti più particolari come i calamari “saporiti” con ripieno di scarola e acciughe.
Nel Mezzogiorno invece un’antichissima tradizione vuole che per la cena della Vigilia si prepari la pasta “ammuddicata” siciliana, con alici e molliche di pane. Piatto semplice, nato nella cucina delle classi più povere che, non potendosi permettere grandi lussi e sfarzi nemmeno durante la festa più sentita dell’anno, condivano la pasta con la mollica del pane raffermo.