Sindacati soddisfatti: ecco le novità per il prossimo triennio
ROMA – Dopo mesi di trattative e di scioperi è stato finalmente firmato il rinnovo del contratto nazionale di lavoro del settore Legno-Arredo.
La firma dell’accordo sul contratto, scaduto da oltre 8 mesi, scongiura così il nuovo sciopero nazionale di 8 ore, dopo quello del 28 ottobre scorso, proclamato dai sindacati FenealUil Filca-Cisl Fillea-Cgil per il 16 Dicembre.
Il rinnovo del contratto nazionale di lavoro del Legno-Arredo interessa circa 400 mila addetti ed è stato firmato da FederlegnoArredo e dalle tre sigle sindacali.
Ora la parola passa ai lavoratori, chiamati ad esprimere il proprio parere sull’ipotesi di accordo entro febbraio 2017. Il contratto avrà validità triennale: dal 1° aprile 2016 al 31 marzo 2019.
Cosa prevede il nuovo contratto di lavoro Legno-Arredo
Come sottolineano i sindacati in una nota gli aumenti salariali ipotizzati nel triennio saranno pari a circa 75 euro a livello AE1 e 99 euro a livello medio AS1 in base al nuovo metodo di calcolo salariale che si baserà su due criteri.
Con il primo è prevista una tranche di aumento fisso mensile, senza alcuna verifica, per rilanciare la domanda interna e favorire così l’aumento dei consumi, pari a 35 euro al parametro 100 e 46,90 al parametro medio.
Con il secondo verranno erogate due tranche, a gennaio 2018 e gennaio 2019, per il recupero del potere d’acquisto utilizzando l’indice inflattivo IPCA Generale che tiene conto anche dei costi energetici.
Sul fronte del welfare integrativo le novità riguardano la sanità integrativa e la previdenza complementare, con aumenti a totale carico dell’azienda sia del contributo al Fondo Altea, pari a 5 euro che si aggiungono ai 10 già previsti, che del contributo al Fondo ARCO pari allo 0,30% a regime (totale 2,10%, completamente a carico delle aziende).
A partire da gennaio 2017 verrà inoltre incrementato di 5 euro mensili l’elemento di garanzia retributiva (che si aggiungono ai 13 euro attuali, per un totale di 216 euro annui) che si applica alle aziende prive di contrattazione aziendale.
Per quanto riguarda gli orari di lavoro viene previsto un aumento delle ore (112) che conferma la precedente normativa e prevede percentuali di maggiorazione che vanno dal 14 al 20%. Niente obbligo, dunque, del lavoro al sabato e alla domenica.
Il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro regola anche l’apprendistato e mantiene le percentuali previste per legge sui contratti a temine e in somministrazione.
Previste anche 16 ore di formazione per i lavoratori che opereranno per la prima volta in un cantiere e ulteriori 8 ore annuali sulla sicurezza nel cantiere.
Tra le altre novità figura la certificazione del lavoro notturno e un chiarimento sull’utilità dei periodi di congedo parentale ai fini della maturazione del T.F.R.
Il commento dei sindacati
«Grazie alle iniziative messe in campo in questi mesi insieme alle lavoratrici e ai lavoratori del settore siamo riusciti a respingere le irricevibili proposte avanzate inizialmente da Federlegno su aumenti salariali e lavoro flessibile. Siamo inoltre riusciti a prevedere, nonostante l’assenza di un nuovo modello contrattuale, un diverso metodo di calcolo dei minimi salariali, attuando in tal modo la proposta contenuta nel documento di Cgil, Cisl, Uil e uscendo dalla logica del recupero del potere d’acquisto basato solo sull’inflazione. Per la prima volta si introduce il concetto di benessere organizzativo mettendo al centro i lavoratori quali risorse principali per le imprese» affermano i segretari nazionali di FenealUil, Filca Cisl e Fillea Cgil (rispettivamente Pascucci, Federico e Melchieri).
«Con la firma dell’accordo per il rinnovo del Ccnl Legno-Arredo, la stagione dei rinnovi contrattuali compie un altro passo in avanti. È la conferma che tali scadenze non sono mai state alternative al confronto sulla riforma del modello contrattuale, che prosegue sui diversi tavoli e avviato da pochi giorni anche con Confindustria» commenta il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.
«Sia le soluzioni individuate per le materie economiche, che colgono l’obiettivo della certezza degli incrementi salariali già a partire da gennaio del prossimo anno, sia quanto introdotto nelle normative in materia di organizzazione del lavoro, dimostrano la possibilità di tenere insieme l’esigenza di un rilancio della domanda interna, ai fini di un rilancio della crescita, che il bisogno di innovazione di cui necessitano i nostri settori produttivi per competere in qualità e sicurezza» conclude Camusso.
«La firma del contratto del legno arredo da parte di Federlegno e dei sindacati è una bella notizia. Complimenti alla Filca Cisl per essersi battuta per un rinnovo importante» sottolinea il segretario della Cisl, Annamaria Furlan.
«Il contratto oltre a garantire ai lavoratori del settore gli incrementi salariali con soluzioni contrattuali nuove, con aumenti certi per il primo anno e legati all’inflazione per gli anni successivi, contiene anche elementi di tutela per i lavoratori davvero innovativi sul piano dell’orario di lavoro, del welfare contrattuale, della previdenza integrativa» aggiunge.
«È un nuovo sistema adeguato alla sfida competitiva delle aziende del settore del legno che garantisce ai lavoratori un sistema di tutele avanzate e di benessere organizzativo, mettendo al centro dei processi organizzativi la persona del lavoratore. Questa è la strada che bisognerà seguire anche nella stesura del nuovo modello contrattuale che stiamo realizzando con tutte le associazioni imprenditoriali, governando i processi di digitalizzazione con la partecipazione ed il contributo determinante e qualificante dei lavoratori» conclude Furlan.