Azienda e sindacati divisi anche sulla proposta del Governo. Il tempo stringe per 2511 lavoratori
ROMA – Il lodo non negoziabile proposto oggi dal Ministero dello Sviluppo Economico per risolvere la vertenza Almaviva non ha prodotto per ora la fumata bianca attesa da 2511 lavoratori.
I dubbi dell’azienda dei call center e dei sindacati non sono stati sciolti dalla proposta del Governo arrivata per bocca del ministro Calenda e della vice ministro Bellanova.
Almaviva e sindacati, riuniti al Mise dal primo pomeriggio, dopo la proposta del Mise si sono riservati una valutazione per avanzare, eventualmente, formale richiesta di lodo.
Il termine massimo per ricevere tale richiesta era stato fissato alle ore 20 di stasera ma grossi passi in avanti non sono stati fatti.
Il tempo, infatti, stringe e tra poche ore 2511 dipendenti dei siti Almaviva di Roma e Napoli rischiano di restare senza lavoro per la chiusura dei due centri.
Il 21 Dicembre potrebbe infatti trovare attuazione il piano di licenziamenti collettivi che l’azienda ha in mente di mettere in atto facendo partire le migliaia di lettere di esubero.
Al proposito, la nota diffusa dai vertici di Almaviva è sibillina. «AlmavivA Contact accoglie la disponibilità del Governo a redigere un lodo finalizzato a comporre la vertenza in corso comprendendone e apprezzandone il significato. Gli amministratori dell’Azienda – sulla base delle indicazioni vincolanti già ottenute dal consiglio di amministrazione sul tema della ristrutturazione in corso – valuteranno i contenuti di tale lodo tenendo conto dell’esigenza imprescindibile di garantire la continuità economica aziendale» si legge nella nota.
«In particolare gli amministratori, anche alla luce dei risultati economici aziendali resi noti in questi mesi e ufficialmente evidenziati nelle riunioni presso il Ministero dello sviluppo economico e trasmessi ai dicasteri competenti, non potranno accettare proposte sprovviste di azioni e strumenti capaci di garantire un piano di risanamento economicamente sostenibile, che abbia effetti sull’intero perimetro nazionale della società e che produca i suoi effetti concreti già a partire da gennaio 2017» proseguono i vertici di Almaviva.
«In caso contrario – per le ragioni puntualmente declinate nelle riunioni e nei documenti richiamati – verrebbe infatti immediatamente meno la continuità aziendale. Questo anche per garantire un utilizzo congruo da un punto di vista normativo degli eventuali strumenti proposti come più volte correttamente sottolineato dalle istituzioni» conclude la nota.
Netta anche la posizione delle sigle sindacali del settore che hanno fatto capire chiaramente come non possono accettare un lodo che non sono autorizzate a negoziare senza prima sottoporlo al giudizio dei dipendenti che rischiano il posto di lavoro.
Oggi intanto i dipendenti dei centri Almaviva hanno scioperato e diversi dipendenti hanno manifestato sotto al Ministero.