L’associazione dei consumatori: banche salvate di nuovo con i soldi dei cittadini
ROMA – Il Parlamento ha dato il suo via libera al Governo per l’utilizzo di 20 miliardi di fondi pubblici per il salvataggio delle banche e la scelta ha fatto storcere il naso a parecchi.
Ieri, nel corso del Consiglio dei Ministri, il Governo ha approvato la Relazione con la quale il premier Gentiloni e Padoan hanno presentato al Parlamento la richiesta di autorizzazione ad aggiornare gli obiettivi programmatici di finanza pubblica per il 2017.
“L’aggiornamento degli obiettivi programmatici potrebbe rendersi necessario per adottare misure aventi lo scopo di tutelare i risparmiatori qualora si materializzassero rischi nel settore finanziario” si legge sul sito del Ministero.
“L’autorizzazione consentirebbe al Governo di assumere i provvedimenti necessari a tutelare il risparmio nell’eventualità di una o più crisi nel settore bancario. Gli interventi del Governo avrebbero lo scopo di ripatrimonializzare banche che non presentano problemi di solvibilità ma che non hanno superato i test di resistenza a ipotetici scenari avversi ovvero di garantire l’accesso alla liquidità in caso di tensioni su questo fronte” si legge ancora.
“Se autorizzato, il Governo potrebbe assumere decisioni con effetti finanziari fino a un massimo di 20 miliardi di euro. L’impatto effettivo sul debito dipenderà dalla tipologia di interventi che saranno eventualmente adottati e dall’entità delle risorse che potrebbe essere necessario rendere disponibili” conclude la nota del ministero.
Dopo le ultime mosse in tema di banche e il decreto salva risparmio, il Codacons si scaglia contro il Governo e il Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan.
«Ancora una volta si tenta di salvare gli istituti di credito ricorrendo ai soldi dei cittadini» denuncia il presidente Carlo Rienzi.
«I 20 miliardi di euro che il Governo vuole mettere sul tavolo per far fronte alla crisi delle banche avranno un impatto diretto sugli italiani. È come se ogni famiglia fosse costretta a versare 833 euro per salvare le banche in difficoltà» aggiunge.
«E non crediamo ad una sola parola delle dichiarazioni odierne del Ministro Padoan, secondo cui “gli impatti sui risparmiatori saranno minimizzati o resi inesistenti”. Perché fino ad oggi gli unici soggetti che hanno pagato per la gestione scriteriata delle banche sono stati proprio i risparmiatori» prosegue Rienzi.
«Ciò è avvenuto attraverso il crollo delle azioni e l’azzeramento delle obbligazioni subordinate, con perdite complessive per miliardi di euro. La crisi delle banche deve essere pagata dai manager degli istituti che hanno prodotto la disastrosa situazione attuale, ricorrendo al loro patrimonio personale» aggiunge.
«Per questo invitiamo tutti gli azionisti e gli obbligazionisti che hanno subito perdite economiche a costituirsi nei procedimenti dinanzi la magistratura. Possono infatti aderire alle iniziative risarcitorie lanciate dal Codacons» conclude Rienzi.