Il ministro degli Interni agli agenti di polizia coinvolti nella sparatoria: «L’Italia è orgogliosa di voi»
ROMA – La morte di Anis Amri, il presunto attentatore di Berlino, è stata confermata dal ministro degli Interni, Marco Minniti, pochi minuti fa.
Il numero uno del Viminale ha spiegato che «la persona uccisa è risultata essere senza ombra di dubbio Anis Amri, il presunto sospettato dell’attacco terroristico a Berlino».
Minniti ha ricostruito in conferenza stampa la sparatoria avvenuta stanotte poco dopo le 3 a Sesto San Giovanni.
«L’uomo senza esitare ha estratto la pistola e ha sparato all’agente che gli aveva chiesto i documenti per l’identificazione. La persona che ha aggredito la pattuglia è stata uccisa» ha affermato.
Minniti, ha ricordato che in Italia c’è un livello elevato di controllo del territorio e un sistema di sicurezza che funziona.
Il ministro degli Interni ha ringraziato poi più volte i due agenti coinvolti nella sparatoria. «Ho avuto modo di parlare personalmente con l’agente ferito e gli ho fatto auguri di pronta guarigione. Il ragazzo è molto motivato, è una persona straordinaria. L’ho ringraziato di cuore per la professionalità dimostrata assieme al suo giovane collega».
«Stiamo parlando di un’operazione svolta alle tre di notte. È stata fatta in totale sicurezza nel senso che l’unico prpoblema è stato per gli operatori di polizia. Ho trasmesso loro la gratitudine mia personale, del ministero dell’Interno, del capo della polizia».
«Nei prossimi giorni andrò personalmente ad abbracciare il poliziotto rimasto ferito. Grazie alle persone come lui gli italiani potranno trascorrere un Natale ancora piu felice. Ringrazio anche tutto il dispositivo di sicurzza del nostro Paese di cui l’Italia deve essere orgogliosa» ha aggiunto Minniti.
«Guardiamo a questi due ragazzi della volante intervenuta a Milano come a due persone straordinarie che facendo semplicemente il loro dovere hanno fatto un servizio straordinario alla comunità. Penso di intepretare il sentimento di tutti dicendo che l’Italia è a loro grata» ha concluso.
Il numero uno del Viminale ha spiegato infine che della vicenda ora si occuperà la magistratura in collaborazione con le autorità tedesche, che sono state tempestivamente informate.