Il 2017 dell’Italia stretta nella morsa delle questioni extra nazionali
ROMA – Euro, Europa, Germania. Tre assilli che l’anno bisestile consegna al nuovo, ancora tutti irrisolti. E probabilmente tali resteranno ancora per un periodo lungo. Almeno per l’Italia.
Restare nell’Euro? Per il nostro Paese è davvero possibile? Conviene? E poi, l’ Europa che vogliamo è davvero questa? Moneta, frontiere aperte? L’ Europa dei popoli che fine ha fatto? E questa Germania insensibile che si è presa tutto e non vuole ridare niente?
Tante, troppe domande per un’ Europa stretta tra austerità e populismi di varia natura, ma anche per un’Italia che fatica a ritrovare un ruolo.
L’Italia, stretta com’è tra globalizzazione, incertezze del proprio futuro politico e sociale fatica a trasformare ogni occasione in opportunità di cambiamento vero.
Andato (mandato?) a casa Renzi, quando sarà chiaro che le elezioni sono al di là da venire in molti parleranno di nuove stagioni, di nuove rottomazioni. In molti si prodigheranno a rappresentare nuove storie.
Probabilmente nessuna parlerà il linguaggio della verità. Mettere mano ai patrimoni per ridare fiato allo stato. Perché tanto, i patrimoni sono destinati a crollare di valore con l’indebolimento progressivo del Paese.
Sarà così almeno per tutto quello che non potrà essere portato via o venduto…Invece di aspettare che si giugna al punto di ritorno bisognerebbe mette mano a un un patto per il futuro, tra italiani giovani e vecchi, tra ricchi e poveri. Perché nessuno sia lasciato indietro.