È la terza riserva naturalistica della Calabria dove dimora “il segreto meglio custodito del mondo”
Il sindaco di Sersale Salvatore Torchia ringrazia la politica regionale per aver sancito all’unanimità la legge istitutiva sulla riserva di Valli Cupe in consiglio regionale, promulgata dal Presidente Mario Oliverio
Finalmente è divenuta legge regionale. Impacchettata con un gran fiocco rosso è giunta come un bellissimo regalo di Natale, il 21 dicembre. Il tanto atteso momento di una lunga e incessante conquista per confermare e rendere agli onori dell’universo la stimata conoscenza scientifica, uno dei tanti patrimoni sconosciuti all’umanità: la Riserva naturale di Valle Cupe, che vanta uno spicchio di paradiso.
Per chi non l’avesse mai visitato è pressoché indescrivibile. Valli Cupe è l’inferno ed è anche il paradiso. Una scoperta storica da addebitare ad un pugno di persone tra le quali emerge il dottor Carmine Lupia. Un botanico di quelli veri che ti raccontano la vita della flora e della fauna in un linguaggio popolar-scientifico che anche i bambini delle scuole elementari ritornando a casa porterebbero un bagaglio culturale interessante ai calabresi che spesso non conoscono la loro terra.
Ogni sentiero, ogni anfratto, ogni caverna è stata perlustrata e studiata, confrontata e riportata alla cronaca per contribuire agli annuari storici di una Calabria che ha una ricchezza nascosta. Le cascate e gli schizzi d’acqua a volte nebulizzati che scendono dalle gole irregolari, finiscono negli spicchi d’acqua. Arrivano a rinsavire d’estate gli accaldati che giungono dal mare. Una fauna che racchiude la posizione del Parco unica per le sue varietà, in cui abitano esseri viventi oggetto di studio e di osservazione. Così pure per la flora, che ormai è padrona di un habitat in cui gli inquilini hanno creato un’atmosfera mozzafiato e la biosfera è riuscita ad aggregare ecosistemi naturalistici incredibili.
Ma ci sono voluti tanti anni per portarli alla luce, nel mondo. La ricerca e gli studi accurati di gente che ama i luoghi, le origini, possono scatenare forti interessi. Certamente per la collettività. Percorsi quelli del neo Parco, tra la costa Jonica e le scarpate della Sila catanzarese, tra i comuni di Sersale e Zagarise, vicino alla metropoli. La biosfera si espande tra un canyon lungo dodici chilometri (per quattro ore circa di cammino), e ben 101 cascate, scoperte e catalogate una ad una: dall’ Inferno, al Campanaro, dal Crocchio all’Aquila delle Grotte.
Il sindaco Salvatore Torchia di Sersale, ricorda il 21 dicembre come data storica per il comune sersalese “come amministrazione siamo soddisfatti per la riserva naturale. Un lavoro di valorosi giovani come i soci della cooperativa segreti mediterranei e professionisti come il dottor Carmine Lupia che ha speso anni della sua vita a promuovere tesori d’inestimabile valore insieme al prof Raffaele Lupia esperto in scienze forestali. Un’opera di valorizzazione quella che stiamo celebrando. Un modello di turismo eco-sostenibile che porta economia al territorio”.
Il dottor Carmine Lupia, non ringrazia solo l’on. Tallini che ha presento la legge ma anche il consiglio regionale del Presidente Oliverio che ha sposato da subito l’idea apprezzandola. Ma già pensa a programmare la prossima escursione nel Parco: “Un segnale forte quello che abbiamo ricevuto. Uno dei luoghi conosciuti per la grande promozione che è stata fatta a livello europeo. Tante le televisioni e gli interessi mediatici che ne hanno parlato anche d’oltre oceano. I dipartimenti hanno lavorato bene. La legge finanziata è dovuta ad un lavoro di squadra. È un patrimonio di tutti i calabresi ed è un modello di sviluppo eco-sostenibile, che crea flusso turistico, quindi economia. Entro un anno, obbiettivo centrato. Sono tre le parti, divisi in corpi: Valli Cupe e monte Raga, fiume Crocchio; zona importante i boschi monoliti, giganti di Cavallopoli, le gole e cascatelle del crocchio, abbiamo la felce antica interesse delle biodiversità, e la felce oceanica. La Riserva ha finalmente dei fondi per creare progetti sentieristici. Con il personale distaccato in riserva possiamo creare garanzie programmate e azione di marketing, educational ambientale. Quando si entra nella rete delle aree protette si gode di benefici, aiutando la conservazione alla biodiversità, la tutela, il turismo, il tutto per incrementare l’indotto”.
Ma alla fine scopriranno “il segreto meglio custodito del mondo? “definito così dal naturalista belga John Bouquet.