Meningite, il Ministero della Salute: «Nessun allarme»


Il dicastero fa il punto dopo gli ultimi casi di contagio

Il metodo più efficace per prevenire la meningite è la vaccinazione

ROMA – I recenti casi di meningite registrati in Italia, di cui tre in Toscana, hanno fatto scattare la corsa ai vaccini in diverse regioni, cogliendo alla sprovvista farmacie e Asl.

Per il Ministero della Salute si tratta però di un allarmismo ingiustificato, almeno a scorrere i dati legati alle infezioni registrate nel nostro Paese dal 2013 a oggi.

Il dicastero, in primis, specifica che possono causare la patologia batteri come il meningococco (di vari ceppi, come il tipo B e il tipo C, oppure quelli A, Y, W135) e lo pneumococco (l’agente della polmonite invasiva). Ma anche l’emofilo influenzale, il bacillo della tubercolosi, stafilococchi, streptococchi e batteri coliformi.

Scorrendo i dati, il numero totale dei casi in Italia è passato da 1479 nel 2014, a 1815 nel 2015 e a 1376 nel 2016. Ad esempio si sono verificati 940 casi di meningite da pneumococco nel 2016 (rispetto ai 1256 casi del 2015) e 80 da emofilo (rispetto ai 131 del 2015).

Per quanto riguarda i casi di meningite da meningococco, nel 2016 ne sono stati registrati 178 con un leggero aumento rispetto al triennio 2012-14, ma in diminuzione rispetto al 2015.

L’incremento nel triennio dipende in larga parte dal focolaio in Toscana, dove dal 2015 sono stati diagnosticati oltre 60 casi. L’ultimo, relativo alla meningite di tipo C, la forma più aggressiva e pericolosa, risale allo scorso 31 Dicembre con il ricovero di una 20enne di Prato.

Sul fronte dei decessi, la letalità della meningite nel 10% dei casi è dovuta a pneumococco (98 deceduti su 940 pazienti nel 2016). Per il 12% riguarda il meningococco (21 su 178 pazienti), che aumenta al 23% con il ceppo di tipo C (13 su 51 pazienti).

Quest’ultimo ha causato 36 decessi negli ultimi quattro anni, in una popolazione di quasi 65 milioni di persone. Nell’intero quadriennio analizzato (2013-2016) si contano 629 decessi per meningite da qualsiasi causa su 6786 diagnosi.

«Non si intende certamente minimizzare la gravità, spesso, della patologia, ma semplicemente riportare la questione entro i parametri della documentazione oggettiva» sottolinea il Ministero della Salute.

«Al momento non esiste alcuna situazione epidemica, la circolazione dei germi che causano la malattia è nella norma attesa in linea coi numeri degli ultimi anni. Il presidio preventivo rappresentato dalla vaccinazione è disponibile per le classi di età a rischio e per le persone che presentano rischi particolari di contrarre una malattia invasiva grave» si legge ancora.

«Sarà in distribuzione gratuita secondo le previsioni del nuovo Piano nazionale, inserito per questi motivi nei Livelli Essenziali d’Assistenza che il Sistema Sanitario Nazionale eroga. I nostri ospedali e i nostri medici garantiscono comunque e sempre un’assistenza e una terapia di primissimo ordine ai pazienti che vengano ricoverati per meningite» prosegue il dicastero.

«Non ci si stancherà mai di raccomandare la vaccinazione secondo la scheda vaccinale nazionale in corso di pubblicazione. Ma è altrettanto vero che l’opinione pubblica deve poter comprendere con precisione quali siano i rischi e quali siano i comportamenti da tenere, escludendo ogni ingiustificato allarmismo» conclude la nota.