L’associazione dei consumatori: «Li pubblicheremo noi»
ROMA – Fa discutere la stretta sulle registrazioni audio e video presso le strutture sanitarie pubbliche, annunciata dalla Regione Lombardia.
Nelle strutture sanitarie lombarde dovrebbero apparire presto informazioni rivolte ai pazienti relative proprio alle registrazioni audio e video e alla loro diffusione.
Una decisione legata allo scandalo scoppiato nei giorni scorsi all’ospedale di Nola, dove sono stati filmati pazienti sdraiati a terra per la mancanza di posti al Pronto Soccorso.
Il Codacons, però, non ci sta e si scaglia contro il divieto di girare filmati negli ospedali. «Documentare cosa accade in una struttura che eroga un servizio pubblico non solo si può, ma si deve» esordisce il presidente Carlo Rienzi.
«I cittadini hanno infatti facoltà di verificare come vengono spesi i loro soldi e registrare mediante foto e video l’efficienza o l’inefficienza della Pubblica amministrazione, al pari dei colloqui con i medici» prosegue.
«Qualsiasi limite alla diffusione tramite social network dei video realizzati all’interno degli ospedali, rappresenterebbe una misura non solo assurda, ma impossibile da far rispettare» aggiunge.
«Quando poi una registrazione audiovisiva assume rilevanza pubblica, come le recenti immagini dell’ospedale di Nola, subentra la finalità collettiva che giustifica la diffusione dei video ripresi con il telefonino o altri strumenti» spiega ancora Rienzi.
«Per questo invitiamo tutti gli utenti che intendano denunciare situazioni critiche presso gli ospedali italiani, ad inviare al Codacons i filmati registrati presso le strutture sanitarie. L’associazione provvederà a pubblicarli sui propri canali social e sul canale televisivo Codacons Tv» conclude.