Un viaggio nel Novecento attraverso gli occhi del maestro catalano con la mostra “Picasso. Figure (1906-1971)”, all’Amo fino al 12 marzo 2017
Una mostra monografica ha sempre un sapore particolare. Non si limita a far conoscere allo spettatore la poetica di un artista ma, attraverso capolavori immortali permette al visitatore di rivivere i momenti più importanti della biografia dell’artista.
È come un romanzo da sfogliare con gli occhi. È così la retrospettiva “Picasso. Figure (1906 – 1971)” all’ AMO – Arena Museo Opera di Verona fino al 12 marzo 2017.
La mostra, organizzata da Arthemisia Group in collaborazione con il Musée national Picasso – Paris e curata da Emilie Bouvard, conservatrice presso il del Musée national Picasso – Paris è un viaggio attraverso il Novecento, visto con gli occhi di uno dei più grandi artisti di sempre: Pablo Picasso.
PICASSO OLTRE PICASSO
In molti hanno parlato dell’arte del maestro cubista, capace di decostruire e ricostruire la realtà, aiutandoci a guardarla da un’altra prospettiva. Ciò che però emerge dalla mostra di Verona è la potenza, la forza e l’energia dell’uomo Pablo Picasso, insieme alla sua incessante fame di vita.
Attraversando le sale della mostra è possibile analizzare i percorsi e le tematiche che hanno caratterizzato l’arte e la vita di Picasso: dalla nascita del cubismo con opere come Nudo seduto (sotto) al ritorno ad uno stile più classico; dalla vicinanza ai temi del surrealismo al periodo della guerra, fino alla scelta di riprendere temi dell’arte “classica” come la celebre Colazione sull’erba di Manet, dipinta con l’occhio del maestro catalano nel 1960.
PICASSO E LE DONNE
Più che questo però, visitando la mostra di Verona, colpisce come la vita di Picasso sia scandita dalle sue storie di amore, romantiche e crudeli, che spesso lasciano un segno drammaticamente indelebile nel cuore delle sue amanti.
La prima “vittima” è la ballerina Ol’ga Chochlova, che Picasso sposa nel 1918, quando lei ha diciannove anni e lui già trentasette. Ol’ga farà da modella per l’artista spagnolo nell’opera Olga con collo di pelliccia (1923), in cui emerge tutta la grazia e l’eleganza della bellissima artista russa.
La loro storia d’amore durerà otto anni (ma non divorzieranno mai), perché nel 1926 l’artista conosce la diciassettenne Marie Therese Walter e se ne invaghirà. A testimoniare questa passione a Verona è possibile ammirare l’opera Il pittore e la modella, del 1926, una colossale tela in cui l’artista e l’amante sono ritratti in un abbraccio inestricabile o il dipinto Ritratto di Marie Therese (1937) in cui l’artista coglie la delicatezza nel volto della giovane ragazza.
Ma la fame di vita di Picasso sembra non arrestarsi e anche la bellissima Marie Therese è costretta a farsi da parte quando l’artista nel 1935 conosce in un locale la bellissima Dora Maar, fotografa di talento e donna dotata di un fascino magnetico ed enigmatico. Picasso ha già cinquantatré anni, lei ne ha ventotto ma tra i due scoccherà una scintilla che rischierà di bruciare per sempre l’anima di Dora.
I due rimarranno insieme fino al 1943, condividendo il dramma della Seconda Guerra Mondiale. Sarà Dora a prestare il volto per il capolavoro Donna che piange (1937). Nell’azzurro degli occhi di Dora e nel suo pianto dirompente si versano le lacrime di tutte le madri spagnole che piangono i propri figli.
Anche la storia con Dora non durerà più di otto anni.
Nel 1943 Picasso conosce la giovane pittrice Francoise Gilot, allieva dell’amico Matisse. Francoise ha diciassette anni, Pablo ne ha sessantadue ma ciò non impedirà ai due di diventare amanti. La ragazza restituirà al vecchio artista la gioia di vivere, come è evidente nei colori forti e ricchi di energia del dipinto Donna in poltrona (1946). L’artista dirà di lei: “In Francoisce percepisco la presenza dello spirito di una pianta primaverile”.
LE ALTRE OPERE DA NON PERDERE
Visitare la mostra di Verona, seguendo il filo delle donne di Picasso è una possibile chiave di lettura, ma prima di lasciare le sale dell’AMO vi consigliamo di non perdervi alcuni capolavori che, a nostro avviso, vanno osservati con attenzione, come L’acrobata (1930), Ragazzo con l’aragosta (1941) e La famiglia (1970).
CHI ERA PICASSO? LO RACCONTIAMO IN UN MINUTO
1. Pablo Diego José Francisco de Paula Juan Nepomuceno María de los Remedios Cipriano de la Santísima Trinidad Ruiz y Picasso (1881-1973), pittore e scultore, è considerato uno degli artisti più importanti del XX secolo. Il cognome “Picasso” con cui è passato alla storia, è legato a quello della madre (Maria Picasso y Lopez).
2. A diciannove anni Picasso decide di lasciare la Spagna per andare a Parigi e vivere tra gli artisti bohemien di Montmartre e Montparnasse. All’inizio divide la stanza con il poeta e pittore Max Jacob. Negli anni parigini stringe amicizia con Apollinaire, Marc Chagall e Amedeo Modigliani.
3 Il nome di Picasso è legato soprattutto alla corrente artistica del cubismo, ma la sua produzione artistica è vasta, viene di norma suddivisa (per semplificazione) in quattro “periodi”, diversi per influenze e tematiche: il malinconico “periodo blu”, il “periodo rosa”, “il periodo africano” e il “periodo cubista”.
4. La sua opera più famosa probabilmente è la colossale Guernica, considerata uno dei capolavori del XX secolo. Rappresenta le conseguenze del bombardamento della Luftwaffe sulla piccola città di Guernica, durante la Guerra civile spagnola. All’ambasciatore nazista Otto Abetz che, entrato nel suo atelier di Parigi gli chiese indicando l’opera: “È lei che ha fatto questo?”, Picasso laconicamente rispose: “No, lo avete fatto voi tutto questo!”
5. Oltre che per le sue opere, Picasso è famoso anche per il suo stile di vita e le sue avventure sentimentali. A parte le relazioni “stabili” con la ballerina Ol’ga Chochlova, con la giovanissima Marie-Thérèse Walter o con la fotografa Dora Maar e la studentessa Françoise Gilot, Picasso ebbe molte amanti, tra cui importanti nobildonne italiane.
Marco Lovisco
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