Le novità dopo il via libera del Consiglio dei ministri. La quarta scheda
ROMA – La scuola italiana, a partire dai nidi e dalle scuole dell’infanzia, cambierà volto con i decreti attuativi della legge Buona Scuola. Dalla revisione degli istituti professionali alla nascita del Sistema integrato 0-6 anni, sono diverse le novità.
Per quanto riguarda invece la revisione del Testo unico sulla scuola sarà varato un disegno di legge delega specifico e successivo. Sui provvedimenti ora è atteso il parere delle Commissioni parlamentari competenti e della Conferenza Unificata.
Intanto la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, dopo il via libera del Consiglio dei ministri ai decreti attuativi ha parlato di «un primo passo. I testi finali saranno frutto della massima condivisione possibile».
«I decreti attuativi delle deleghe rappresentano la parte più innovativa e qualificante della legge 107. Rivelano e concretizzano la vera portata di riforma della Buona Scuola. Studentesse e studenti sono al centro di un progetto che mira a fornire loro un’istruzione e una formazione adeguate a standard e obiettivi internazionali» ha aggiunto.
Di seguito ecco di cosa si occupano gli otto decreti attuativi della Buona Scuola.
I decreti riguardano:
-il sistema di formazione iniziale e di accesso all’insegnamento nella scuola secondaria di I e II grado.
-la promozione dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità.
-la revisione dei percorsi dell’istruzione professionale.
-l’istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a sei anni.
-il diritto allo studio.
-la promozione e la diffusione della cultura umanistica.
-il riordino della normativa in materia di scuole italiane all’estero.
-l’adeguamento della normativa in materia di valutazione e certificazione delle competenze degli studenti e degli Esami di Stato.
Con il decreto attuativo nasce il Sistema integrato 0-6 anni
Il cambiamento principale riguarda l’istituzione di un Sistema integrato di educazione e di istruzione 0-6 anni. Il nuovo ambito ha l’obiettivo di garantire «ai bambini e alle bambine pari opportunità di educazione, istruzione, cura, relazione e gioco, superando disuguaglianze e barriere territoriali, economiche, etniche e culturali».
La sfida è l’organizzazione e gestione della nuova scuola 0-6, individuata come futuro dell’istruzione dal ddl 1260 confluito nella Buona scuola. Il tentativo è quello di rendere organico un sistema che finora ha vissuto, salvo alcuni tentativi sperimentali, per lo più in modo separato.
Attraverso la costituzione del Sistema integrato progressivamente si estenderanno, amplieranno e qualificheranno i servizi educativi per l’infanzia e della scuola dell’infanzia in tutta Italia. Le risorse arriveranno agli enti locali da un apposito Fondo (229 milioni all’anno).
Il decreto attuativo prevede inoltre un Piano di azione nazionale per l’attuazione del Sistema integrato che coinvolgerà attivamente tutti gli attori in campo.
Sarà promossa la costituzione di poli per l’infanzia per bambine e bambini di età fino a 6 anni, anche aggregati a scuole primarie e istituti comprensivi.
I poli serviranno a potenziare la ricettività dei servizi e sostenere la continuità del percorso educativo e scolastico di tutte le bambine e dei bambini. Saranno finanziati anche attraverso appositi fondi Inail (150 milioni).
È prevista anche una specifica governance del Sistema integrato di educazione e di istruzione. Al Miur spetterà un ruolo di coordinamento, indirizzo e promozione, in sintonia con le Regioni e gli Enti locali, sulla base del Piano di Azione Nazionale che sarà adottato dal Governo.
Le prime tre schede sono state già pubblicate nei giorni scorsi. La prima riguarda le novità per la formazione iniziale e l’accesso all’insegnamento nella scuola secondaria di I e II grado. La seconda è sull’inclusione scolastica. La terza riguarda la revisione degli istituti professionali.
Sono disponibili cliccando qui sopra sui rispettivi link e nella sezione “Scuola”.