Le novità dopo il via libera del Consiglio dei ministri ai decreti attuativi. La sesta scheda
ROMA – Per la scuola italiana è tempo di cambiamenti con i decreti attuativi della legge 107. Dal diritto allo studio alla promozione e diffusione della cultura umanistica, sono tante le novità.
I testi, otto in tutto, traducono sul piano pratico quanto previsto dalla Buona Scuola e abbracciano diversi ambiti, come quello della cultura umanistica.
La revisione del Testo unico sulla scuola avverrà invece con un disegno di legge delega specifico e successivo. Sui provvedimenti esprimeranno ora un parere le Commissioni parlamentari competenti e la Conferenza Unificata.
Dopo il via libera del Consiglio dei ministri ai decreti attuatici la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha spiegato che si tratta di «un primo passo. I testi finali saranno frutto della massima condivisione possibile».
«I decreti attuativi delle deleghe rappresentano la parte più innovativa e qualificante della legge 107. Rivelano e concretizzano la vera portata di riforma della Buona Scuola» ha concluso.
Di seguito ecco di cosa si occupano gli otto decreti attuativi della Buona Scuola (cliccando sul link si accede al testo del rispettivo decreto).
I decreti riguardano:
–la promozione dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità.
–la revisione dei percorsi dell’istruzione professionale.
–l’istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a sei anni.
–la promozione e la diffusione della cultura umanistica.
-il riordino della normativa in materia di scuole italiane all’estero.
Decreti attuativi: la promozione della cultura umanistica
Le eccellenze artistiche “made in Italy” si posizionano al centro della Buona Scuola. Negli istituti scolastici saranno potenziate musica e danza, teatro e cinema, pittura, scultura, grafica delle arti decorative e design, scrittura creativa.
Le scuole saranno aperte anche a contributi esterni. Reti o poli a orientamento artistico e performativo di scuole collaboreranno con l’Indire (Istituto nazionale documentazione, innovazione, ricerca educativa).
Agiranno anche in sinergia con Afam (Alta formazione musicale e coreutica), le Università, gli Its (Istituti tecnici superiori) e soggetti pubblici e privati sotto il coordinamento del Miur. Il dicastero lavorerà a stretto contatto con il Ministero dei Beni Culturali.
La pratica musicale, già presente nelle scuole del primo ciclo, verrà potenziata e ulteriormente sviluppata. Le scuole secondarie di II grado potranno collaborare con gli Istituti tecnici superiori per progetti di innovazione digitale e tecnologica applicata alla musica.
«Il patrimonio culturale e artistico italiano può essere occasione di crescita per l’Italia se le nuove generazioni sapranno coniugare tradizione e innovazione» afferma il Miur.
Per questo motivo l’alternanza Scuola-Lavoro, prevista dalla legge 107, potrà essere svolta presso soggetti pubblici e privati che si occupano della conservazione e produzione artistica.
Le altre schede
Le prime cinque schede sono state già pubblicate nei giorni scorsi. La prima riguarda le novità per la formazione iniziale e l’accesso all’insegnamento nella scuola secondaria di I e II grado. La seconda è sull’inclusione scolastica.
La terza riguarda le modifiche agli istituti professionali. La quarta riguarda la nascita del Sistema integrato 0-6 anni e dei poli dell’infanzia. La quinta è relativa alle novità che riguardano il diritto allo studio.
Sono disponibili cliccando qui sopra sui rispettivi link e nella sezione “Scuola”.