Un giovane sindaco con un’idea vincente. E Lugo di Romagna con il festival di musica barocca Purtimiro balza agli onori della cronaca come piccola capitale italiana della musica colta
È una storia esemplare e di successo, quasi una moderna favola, che vede al centro l’arte e la cultura e come primo protagonista Davide Ranalli, il sindaco di Lugo di Romagna, e la sua passione per la musica.
Fin dall’inizio del suo mandato il primo cittadino di Lugo persegue tenacemente l’idea di ridare alla città da lui amministrata la fama che l’accompagnò per alcuni decenni quale terra natia di Francesco Baracca, l’eroe della Prima Guerra Mondiale e asso dell’aeronautica italiana.
Da allora fino a oggi, esattamente fino all’esordio di Purtimiro, il festival di musica barocca tenutosi a Lugo dal 3 al 30 dicembre 2016, con due anteprime il 5 e il 12 novembre, la cittadina romagnola sembrava ormai essere caduta nell’oblio. Dopo, tutto è cambiato.
Il successo di pubblico e di critica che ha accompagnato l’azzeccatissimo cartellone dei dieci appuntamenti con la musica barocca, ha acceso i riflettori dei media (TV, carta stampata,web) sia locali che nazionali, sulla città di Lugo e su quel delizioso scrigno settecentesco che è il Teatro Rossini dove si è svolta la rassegna musicale.
Affidato alla direzione di Rinaldo Alessandrini, uno dei massimi rappresentanti a livello internazionale di musica barocca, il festival Purtmiro (titolo suggestivo tratto dal celebre duetto “Pur ti miro, pur ti godo” che compare alla fine dell’opera L’incoronazione di Poppea di Claudio Monteverdi) ha registrato presenze da tutte le parti d’Italia, un successo che è andato oltre ogni ottimistica aspettativa e che ha dato ragione alla intuizione del sindaco Ranalli di rilanciare la sua città attraverso iniziative artistico – letterarie, a partire da quelle musicali, di grande formato culturale.
Dopo Purtmiro Lugo è stata definita la piccola capitale della musica barocca in Italia. Come nasce l’idea di dar vita a questo festival e quanto la sua passione per l’Opera lirica ha influito su tale scelta?
«Ammetto che la mia passione per l’Opera è veramente fortissima e che questo è stato determinante nel fare la scelta di cui stiamo parlando, scelta che, tuttavia, ha tenuto conto solo in parte delle mie preferenze artistiche, che si estendono parimenti a tutte le arti, in modo particolare alla pittura e alla letteratura del 900. Abbiamo guardato piuttosto a una serie di elementi che ci avrebbero consentito di ottenere dei buoni riscontri sia in termini di partecipazione e di consenso da parte del pubblico, sia di visibilità per la nostra cittadina. La musica, come si sa, è l’arte che più di ogni altra sa parlare un linguaggio universale che aggrega le persone e i popoli più diversi; visto che in questo momento la musica barocca è un genere che strapiace in tutto il mondo, ho pensato che non c’è motivo per cui non dovrebbe piacere anche in Italia. A questa considerazione se ne sono aggiunte almeno altre due che mi hanno convinto a mandare avanti questo progetto, una è che il nostro teatro per la sue caratteristiche architettoniche e di acustica si presta stupendamente a tale genere musicale; l’altra riguarda la storia stessa del nostro teatro: rimasto chiuso per anni a causa di un lungo e complesso restauro, il Rossini, fu rilanciato, alla sua riapertura, con una importante rassegna proprio di musica barocca. Ovviamente nell’ideare Putrimiro ci siamo impegnati nel declinare la tradizione in termini di maggiore modernità dando spazio ad adattamenti che tengono conto e che sanno guardare anche alla sensibilità e ai gusti musicali contemporanei e delle nuove generazioni. Quello che più mi ha colpito e reso felice di questa storia, oltre all’attenzione che ci è stata dedicata da parte dei media e della stampa specializzata, penso, ad esempio, al bell’articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista “Classic Voice” che ci ha riservato apprezzamenti davvero lusinghieri, è che un festival di musica di nicchia come è quella barocca sia riuscito a coinvolgere persone di tutte le età e di tutti i gusti musicali. Questo mi inorgoglisce e mi sprona ad andare avanti con sempre maggiore entusiasmo e grande passione al fine di ridare a Lugo un posto al sole sulla scena culturale nazionale, come appunto merita».
Lugo ha goduto, e in parte ancora gode, delle presenza di parecchi artisti del territorio di comprovata bravura, portatori di una visione alquanto originale. Genius Loci che rappresenta un inestimabile patrimonio umano e che si esprime specialmente sul fronte delle arti figurative. Quali sono i sui progetti futuri per rilanciare le arti visive nella città che amministra? E’ anche in tal senso che la sua Amministrazione ha raddoppiato il bilancio per la cultura?
«Possediamo un patrimonio di opere d’arte moderna e, soprattutto, contemporanea considerevole e di valore che da anni attende di essere collocato in una sede adeguata. Da quando sono sindaco mi sto guardando intorno per individuare una location che sia adatta ad accogliere e a valorizzare opere importanti quali, appunto, sono, quelle che possediamo, ciò sia dal punto di vista degli spazi che della struttura architettonica, che deve essere bella e di prestigio. A Lugo disponiamo, infatti, di interessanti spazi espositivi per le mostre temporanee, ma non di una pinacoteca. All’interno della Rocca medievale estense ci sono, ad esempio, le bellissime sale delle “Pescherie”, che si prestano all’utilizzo per mostre temporanee. Qui si tengono puntualmente sia personali che collettive, andando dalla pittura alla scultura e installazioni, alla fotografia alla grafica e alle performance. Purtroppo una serie di norme nazionali ci impedisce al momento di poter sostenere finanziariamente le mostre e gli eventi d’arte, aver raddoppiato il bilancio sul fronte della cultura non ci aiuta, quindi, in tal senso. Per questo motivo reputo che, mettere la città al centro dell’attenzione nazionale attraverso iniziative culturali importanti che vedano la partecipazione e il coinvolgimento di tanti cittadini, nonché di numerosi “forestieri”, sia anche un modo per attirare le aziende del nostro territorio e pure di fuori, incentivandole a investire in ambito artistico, specie laddove a noi non sia consentito farlo direttamente. Per quanto riguarda le attività culturali in campo letterario, da ben quindici anni sosteniamo i “Caffè letterari” che sono uno dei nostri fiori all’occhiello per la varietà e l’altissima qualità artistica e culturale delle iniziative che ogni anno vengono messe in campo, si parla della presentazione di decine e decine di libri famosi e di autori italiani e stranieri, che in genere presenziano all’evento, altre iniziative dei Caffè sono brevi piéce poetiche e teatrali, mostre d’arte, spettacoli di varietà e di musica live» .
Più volte ha sostenuto che entro il 2019, quando scade il suo mandato, il volto della sua città sarà molto più bello. Da dove ha iniziato con il maquillage?
«Ho iniziato dal Pavaglione (a lato), un imponente quadriportico settecentesco di particolare originalità, luogo, un tempo, affollatissimo durante i mercati settimanali che attiravano gente da tutto il Centro e Nord Italia, portando ricchezza e scambi. Di recente abbiamo concluso l’arredo della piazza interna alla struttura perimetrale del Pavaglione, adesso è cominciato il restauro vero e proprio, sarà un lavoro lungo e complesso, ma, in base al progetto, sarà di grande impatto visivo ed estetico. Contemporaneamente intendo procedere con il rilancio dell’area del centro storico di Lugo, attraverso il riassetto, nonché un nuovo arredo urbano, di tutta la sua parte più bella e importante, si va dalla storica via Baracca, dove ha sede il prestigioso Museo Baracca, dedicato al nostro concittadino, eroe della Grande Guerra e asso dell’aviazione italiana, Francesco Baracca, ogni anno meta di migliaia di turisti, ai bellissimi viali che portano fino alla stazione ferroviaria. In sintesi l’idea è di creare una gradevole e colta passeggiata tra le bellezze artistiche e naturali della città, animando così le vie del centro in un’ottica di partecipazione attiva alla vita cittadina. Ambiziosa per vocazione, Lugo è ricca di storia, di arte, di cultura, ma anche di tantissime attività commerciali e imprenditoriali, molte delle quali tra le più importanti della nostra provincia, e non solo. Attività che possono e devono essere coinvolte nel processo di rilancio e valorizzazione della città da me iniziato.
Disponiamo di un territorio che merita di essere apprezzato in Italia e nel mondo per le sue bellezze architettoniche e naturali, per il suo patrimonio artistico e per la sua tradizione letteraria e che hanno visto emergere e affermarsi nei secoli personaggi di grande formato culturale, è in questa direzione che dobbiamo muoverci. Personalmente mi impegnerò per realizzare questo sogno, così tenendo fede alla promessa di dare a Lugo e ai suoi cittadini, attraverso la diffusione della cultura, un importante strumento di crescita non soltanto civile, ma anche sociale ed economica. E se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, il successo di Purtimiro è già più che una promessa!».