L’associazione dei consumatori chiede un’immediata marcia indietro a Trenitalia
ROMA – Pendolari in rivolta dopo i rincari degli abbonamenti ai treni Alta Velocità con aumenti medi attorno al 35% su alcune tratte. Trenitalia ha predisposto quattro tipi di abbonamenti con costi che variano a seconda dei giorni e dell’orario. Un esempio su tutti: quello della linea Torino-Milano passa da 340 a 459 euro.
Gli aumenti sono scattati pochi giorni fa e le reazioni non sono mancate. A partire dalle associazioni dei consumatori, come il Codacons, infuriate al pari dei pendolari.
L’associazione è sulle barricate per i prezzi degli abbonamenti ai treni Alta Velocità su alcune tratte.
«Le ultime dichiarazioni dei vertici delle ferrovie sono inaccettabili» attacca il presidente del Codacons, Carlo Rienzi.
«Si vogliono far passare per normali aumenti dal 20 al 35%, che normali non sono affatto, e che incidono su una moltitudine di soggetti con un evidente danno economico» aggiunge.
«L’azienda deve assolutamente fare marcia indietro riconsiderando le proprie decisioni in merito alle tariffe» prosegue il Codacons.
«Nel corso degli ultimi anni, infatti, gli utenti delle ferrovie hanno subito rincari occulti dei biglietti, attraverso una graduale riduzione dei treni locali. Ciò in favore della ben più costosa Alta Velocità, per la quale ora si vogliono aumentare anche i costi degli abbonamenti» si legge ancora nella nota dell’associazione.
«Se Trenitalia non farà marcia indietro saranno inevitabili, oltre alle dovute azioni legali, iniziative di protesta in tutta Italia. Compreso il boicottaggio dell’azienda da parte dei passeggeri» conclude il Codacons.