Centinaia di stalle distrutte. Avviate azioni di solidarietà per gli allevatori
ROMA – Le quattro forti scosse di terremoto dello scorso 18 Gennaio hanno provocato una strage di animali nelle zone più colpite del Centro Italia. Il bilancio dei capi morti è salito a più di mille, secondo le ultime stime della Coldiretti.
Sono centinaia le stalle distrutte dalle nuove forti scosse o crollate sotto il peso della neve. Ed è allarme per le perdite di animali, sotto stress per freddo e paura con aborti e il dimezzamento della produzione di latte.
Coldiretti per fermare la strage di animali ha avviato una straordinaria azione di solidarietà per salvare le tremila stalle e le aziende agricole che si trovano nelle aree colpite dal sisma.
In queste aree, già colpite dal terremoto ad Agosto e a Ottobre, solo il 15% delle strutture di protezione degli animali risulta completato. Gli allevatori non sanno ancora dove ricoverare mucche, maiali e pecore, costretti al freddo, con il rischio di ammalarsi e morire.
«Solo nelle Marche – denuncia la Coldiretti – si contano seicento mucche e cinquemila pecore al freddo nelle neve senza ripari, per i ritardi accumulati».
Sotto il coordinamento di una apposita task force l’associazione ha avviato numerose iniziative di solidarietà.
Dalla campagna “dona un ballone di fieno” per garantire l’alimentazione degli animali a quella “adotta una mucca” per dare ospitalità a pecore e mucche sfollate a causa dei crolli delle stalle. Un’altra è quella della “caciotta della solidarietà” con il latte degli allevatori terremotati e degli altri prodotti in vendita nei mercati di Campagna Amica per garantire uno sbocco di mercato.
Inoltre, sono oltre 1500 i posti stalla resi disponibili nelle diverse regioni per gli animali sfollati dalla Lombardia al Veneto, dal Friuli alla Toscana.
«Una corsa contro il tempo, con la mobilitazione dei trattori per liberare le strade da neve e ghiaccio e raggiungere le stalle isolate da giorni. Operazioni faticose che hanno consentito la consegna di mangiatoie, mangimi, fieno, carrelli per la mungitura, refrigeratori e generatori di corrente ma anche roulotte, camper e moduli abitativi» spiega la Coldiretti.
Circa quattrocento balloni di paglia e fieno raccolti dalla sezione campana sono pronti per raggiungere le aree terremotate.
Cento quintali di fieno sono stati donati all’azienda Lai di Gualdo per salvare le pecore dopo il crollo della stalla e del fienile. L’iniziativa è di un imprenditore piemontese, Dario Osella, fondatore delle Fattorie Osella, di Caramagna Piemonte (Cuneo).
Altri 300 quintali di foraggio per gli animali hanno invece raggiunto le aziende terremotate delle province di Ascoli, Fermo e Macerata donati da gruppi di agricoltori e associazioni.
Nella frazione Sommati di Amatrice Coldiretti ha messo in piedi una tensostruttura per conservare i mangimi necessari per sfamare degli animali.
In Abruzzo sono stati attivati due punti di raccolta del materiale, uno nella provincia de L’Aquila e l’altro in quella di Teramo. Il primo centro è situato nella sede dell’Associazione Regionale Allevatori (ARA) a L’Aquila, in località Onna, sulla SS 17 est. Il secondo a Bellante, presso la Sede del Consorzio Agrario in via Zona Industriale n. 3.
Per aiutare le aree rurali è anche attivo uno specifico conto corrente denominato “COLDIRETTI PRO-TERREMOTATI” (IBAN: IT 74 N 05704 03200 000000127000) dove indirizzare la raccolta di fondi.