La Consulta ha salvato invece il premio di maggioranza. Sorteggio per i capilista
ROMA – È arrivata dopo più di un giorno di attesa la decisione della Corte Costituzionale sull’Italicum, la legge elettorale così ribattezzata dall’ex premier Renzi.
Ballottaggio tra i primi due partiti bocciato. Premio di maggioranza, che assegna 340 seggi su 630 alla lista con almeno il 40% dei voti salvo. Ci sarà invece il sorteggio per l’assegnazione dei capilista nei cento collegi plurinominali, che non potranno esercitare l’opzione di scelta.
Queste le decisioni della Corte Costituzionale sulla legge numero 52 del 6 Maggio 2015, conosciuta anche come Italicum.
Oggi la Corte costituzionale si è pronunciata sulle questioni di legittimità costituzionale sollevate da cinque diversi Tribunali ordinari.
La Corte ha respinto le eccezioni di inammissibilità proposte dall’Avvocatura generale dello Stato. Ha inoltre ritenuto inammissibile la richiesta delle parti di sollevare di fronte a sé stessa la questione sulla costituzionalità del procedimento di formazione della legge elettorale.
Nel merito, la Consulta ha rigettato la questione di costituzionalità relativa alla previsione del premio di maggioranza al primo turno, sollevata dal Tribunale di Genova.
Ha invece accolto le questioni, sollevate dai Tribunali di Torino, Perugia, Trieste e Genova, relative al turno di ballottaggio, dichiarando l’illegittimità costituzionale delle disposizioni che lo prevedono.
Ha inoltre accolto la questione, sollevata dagli stessi Tribunali, relativa alla disposizione che consentiva al capolista eletto in più collegi di scegliere a sua discrezione il proprio collegio d’elezione.
«A seguito di questa dichiarazione di incostituzionalità, sopravvive comunque, allo stato, il criterio residuale del sorteggio previsto dall’ultimo periodo, non censurato nelle ordinanze di rimessione, dell’art. 85 del d.p.r n. 361 del 1957» si legge nella nota diffusa dalla Corte Costituzionale dopo la decisione.
«All’esito della sentenza, la legge elettorale è suscettibile di immediata applicazione» conclude la Consulta.