Il bilancio del primo mese di attività a fianco della Guardia Costiera
ROMA – In un mese il progetto messo in campo da Unicef e Intersos sulle navi della Guardia Costiera ha permesso di salvare 1475 migranti. È il bilancio del primo mese di attività degli operatori diffuso dall’Unicef.
Ieri, nel porto di Catania, sono sbarcati 778 migranti di cui 130 minori non accompagnati. In tutto salgono dunque a 251 i minori che negli ultimi trenta giorni sono stati tratti in salvo con il progetto.
Quello di Catania, a livello numerico, è il terzo salvataggio più consistente portato a termine dall’avvio del progetto di protezione e assistenza in mare dei minori stranieri.
A un mese dall’avvio della collaborazione, sono cinque le missioni di soccorso in mare (due delle quali di pattugliamento) nel corso delle quali gli operatori hanno assistito un totale di 251 bambini e ragazzi. Di questi oltre 200 sono risultati non accompagnati.
Gli operatori specializzati e i mediatori culturali del progetto sono stati impegnati in attività di individuazione, informazione e protezione dei minorenni migranti non accompagnati. Per tutte le persone tratte in salvo, una volta a bordo, il primo passo è la raccolta dati. Gli ufficiali della Guardia Costiera chiedono ai piccoli migranti l’età e la nazionalità e ne annotano il sesso.
È durante questa fase che il personale Unicef e Intersos affianca l’equipaggio e raccoglie i dati relativi ai migranti che si dichiarano minori.
In seguito avviene lo screening sanitario attraverso il quale i casi urgenti (la patologia maggiormente riscontrata è l’ipotermia causata dal freddo) o sospetti vengono separati dal resto del gruppo per procedere a medicazioni e cure. A seguire si procede con la distribuzione di coperte, vestiti, acqua calda zuccherata, pasti e Dignity Kits.
A bordo delle navi “Diciotti”, “Dattilo” e “Gregoretti” sono anche stati allestiti spazi per i bambini con giochi, libri e colori, gestiti dagli operatori Unicef e Intersos.
Una volta a terra, gli operatori affidano i minori non accompagnati alle autorità competenti, che stabiliscono il loro collocamento nei centri di accoglienza.
«I bambini e gli adolescenti che affrontano la traversata del Mediterraneo, e prima di questo altre durissime e traumatiche prove, hanno diritto alla massima protezione e assistenza» afferma il Presidente dell’Unicef Italia, Giacomo Guerrera.
«Siamo orgogliosi di poter affiancare la Guardia Costiera in queste missioni che salvano ogni anno decine di migliaia di vite umane e rendono davvero onore al nostro Paese» aggiunge.
L’accordo tra Unicef, Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia, e Intersos, l’organizzazione umanitaria italiana in prima linea nelle emergenze, ha l’obiettivo di incrementare l’assistenza ai migranti minorenni non accompagnati che giungono sul territorio nazionale.