L’associazione dei consumatori: con legge nazionale pronta una valanga di ricorsi
ROMA – La vaccinazione obbligatoria per accedere ad asili nido o scuole materne è già stata bocciata da due tribunali. Per questo una legge nazionale che imponga la vaccinazione obbligatoria sarebbe in netto contrasto con la giurisprudenza consolidata. E darebbe vita ad una valanga di ricorsi da parte delle famiglie, destinati ad essere tutti accolti.
Lo afferma il Codacons, che ricorda come i tribunali italiani si siano già espressi contro l’obbligo della vaccinazione per l’ingresso nelle strutture scolastiche.
Tra le ultime sentenze in materia, l’associazione dei consumatori cita quella del Tribunale per i minorenni di Bologna.
Nello specifico, ha stabilito come i genitori non possano essere obbligati a sottoporre i figli a vaccinazione come requisito per la frequentazione delle scuole. Scrive infatti esplicitamente il Tribunale:
“Gli approfondimenti istruttori svolti hanno chiarito che il rifiuto opposto dai genitori è lungi dal denotare incuria verso la figlia. Ma è dettato dall’intento di evitare i rischi per la salute della medesima a seguito dello stesso vaccino in aderenza a quanto sostenuto da una non irrilevante corrente nell’ambito della medicina scientifica. Del resto è noto che non si può escludere con assoluta certezza la possibilità per cui, a seguito del vaccino, subentrino conseguenze nocive anche di natura permanente sul minore sottoposto al trattamento, come implicitamente riconosciuto dallo stesso legislatore, nella L. 210 del 1992, quando ha previsto un indennizzo per i danni biologici conseguenti alle vaccinazioni” scrivono i giudici.
E ancora: “Né il rifiuto di procedere alla vaccinazione può integrare un comportamento pregiudizievole nei confronti della minore sotto il diverso aspetto dell’impedimento alla frequenza scolastica, atteso che con l’art. 47 del DPR n. 355 del 1999 lo Stato Italiano, nell’ambito di una nuova politica, intesa a controbilanciare la tutela della salute pubblica con quello del diritto alla persona all’autodeterminazione consapevole, in ossequio ai principi espressi dagli ordinamenti di molti Stati membri della UE (ove le vaccinazioni non sono imposte bensì consigliate), ha eliminato il divieto di ammissione scolastica del minore non sottoposto alle vaccinazioni d’obbligo”.
Il Codacons ricorda poi che anche il Tar del Friuli, con una recente sentenza, ha chiaramente espresso parere contrario a misure coercitive nei confronti delle famiglie in tema di vaccinazioni.
“Quanto all’asserita impossibilità dell’oggetto della delibera, che riguardando solo le vaccinazioni obbligatorie, implica la possibilità per i cittadini di sottoporre i loro figli alle sole vaccinazioni per le 4 malattie citate, laddove secondo i ricorrenti non esisterebbero nel mercato e nelle strutture pubbliche vaccini limitati a dette 4 vaccinazioni…non si può costringere nessun genitore a sottoporre il figlio alla vaccinazione non obbligatoria per legge, quindi è indiscutibile il suo diritto ad accettare solo quelle obbligatorie e non le altre“ scrive il Tar del Friuli.
«Proprio tali sentenze aprirebbero la strada ad una valanga di ricorsi da parte dei genitori, nel caso in cui si arrivasse ad una legge nazionale sulla vaccinazione come requisito per l’ingresso in scuole e asili» spiega il presidente del Codacons, Carlo Rienzi.
«Al di là dell’aspetto tecnico della questione, legato all’assenza di vaccini singoli in Italia, si pone anche l’aspetto sanitario. Centinaia di segnalazioni delle famiglie da noi raccolte denunciano reazioni avverse anche gravi all’esavalente, segnalazioni attualmente al vaglio di una commissione di medici ed esperti» conclude l’associazione dei consumatori.