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Piano lupo, Coldiretti: ora però bisogna salvare le pecore

Nell’ultimo anno solo in Trentino ci sono stati 222 attacchi da parte di orsi e lupi a coltivazioni, alveari, greggi e mandrie: allevatori e agricoltori scendono in piazza

Il Piano lupo torna in Conferenza Stato-Regioni il 23 Febbraio

«Dalle Regioni ci attendiamo la stessa responsabilità nella difesa degli allevamenti e dei pastori»

Coldiretti chiede più tutela per gli allevatori

ROMA – Il rinvio dell’approvazione del Piano per la conservazione e gestione del lupo da parte della Conferenza delle Regioni ha scatenato reazioni a non finire.

Il Piano lupo era stato presentato dal ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, dopo aver ricevuto la validazione di 70 scienziati e il via libero tecnico all’unanimità della Conferenza Stato Regioni.

Oggi però è stato rinviato all’unanimità dai presidenti delle Regioni su richiesta del presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini.

Le associazioni animaliste esultano, ma c’è anche chi, come la Coldiretti, sottolinea che ora occorre salvare anche le mandrie con i vitelli ed i greggi di pecore.

«Stanno subendo una vera e propria strage nell’indifferenza generale, provocando lo spopolamento delle montagne dove hanno chiuso almeno un terzo delle aziende agricole negli ultimi 10 anni» commenta l’associazione.

«Dalle Regioni ci attendiamo ora la stessa responsabilità nella difesa degli allevamenti e dei pastori e allevatori che con coraggio continuano a presidiare le montagne e a garantire la bellezza del paesaggio» aggiunge la Coldiretti.

«Non si possono lasciar morire pecore e vitelli e costringere alla fuga migliaia di famiglie che da generazioni popolano le montagne. Ma anche i tanti giovani che faticosamente sono tornati per ripristinare la biodiversità perduta con il recupero delle storiche razze italiane» prosegue.

«Senza i pascoli – sostiene la Coldiretti – le montagne muoiono, l’ambiente si degrada e frane e alluvioni minacciano le città. Ci aspettiamo che le energie positive che si sono mobilitate in questa occasione si traducano adesso in impegno concreto per tutelare un bene comune con un sostegno pubblico a sistemi di difesa appropriati e un rapido ed adeguato rimborso dei danni, senza se e senza ma».

«E ai cittadini offriamo la possibilità di partecipare concretamente con il sostegno al progetto “Ami i lupi, adotta un pastore” finanziando la campagna Coldiretti di crowdfunding sul sito www.woopfood.com» afferma ancora l’associazione.

«Tutto questo per dare un aiuto con una formula nuova e diversa a chi porta avanti l’allevamento e la pastorizia vivendo e lavorando tutti i giorni in montagna e nelle zone collinari. Trovandosi, quindi, a dover convivere con la presenza sempre più massiccia del lupo» si legge ancora nella nota della Coldiretti.

Solo in Toscana nell’arco di due anni sono 750 le aziende agricole in cui migliaia di pecore, bovini o cavalli sono morti a seguito dell’aggressione del lupo o ibridi. In Piemonte gli animali predati superano le cinquecento unità in un anno.

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