Nella nuova proposta dell’esecutivo anche limiti temporali per le sale e tessera sanitaria obbligatoria per le slot da remoto
ROMA – La lunga trattativa tra Governo ed enti locali sul piano di riordino dei giochi, dalle slot all’online, andrà ancora avanti. Nei giorni scorsi in Conferenza Unificata si è registrato un altro rinvio. Il piano del Governo, infatti, ha visto la contrarietà del Governatore pugliese, Michele Emiliano, che ha chiesto e ottenuto un approfondimento di alcuni punti.
Ma cosa prevede l’ultima proposta presentata dall’esecutivo agli enti locali? Come spiega Agipronews, i punti salienti sono tre.
Orario minimo di apertura delle sale fissato a 8 ore a livello nazionale. Uso della tessera sanitaria per le slot da remoto e stop agli apparecchi in bar e tabacchi entro tre anni.
Al termine dell’operazione, se ci sarà accordo con gli enti locali, i punti specializzati che vendono gioco scenderanno dagli attuali 29.600 a circa 18mila. Resteranno attivi lungo la Penisola 10mila agenzie o negozi, 5mila sale giochi, 3000 tra sale Vlt e Bingo. Una residua quota di esercizi generalisti, tra cui bar e tabacchi, otterrà la patente “A”.
Slot via da bar e tabacchi entro 3 anni
La nuova proposta del Governo, che Agipronews ha potuto visionare, prevede la «totale eliminazione, nell’arco di tre anni, delle slot da bar e tabacchi». Vi rientra anche «l’eliminazione entro il 31 dicembre 2017 dell’offerta di gioco dagli esercizi secondari (alberghi, edicole, ristoranti)».
Inoltre l’esecutivo vuole proporre al Parlamento di «anticipare al 31 dicembre 2017 la prevista riduzione di almeno il 30% delle slot a partire da bar e tabacchi e dagli esercizi generalisti, con criteri dimensionali relativi alla superficie dei locali, da definire con decreto del MEF entro il 30 aprile».
L’eliminazione delle slot, suggerisce il Governo, «potrebbe avvenire in modo proporzionale del 33% annuo, in tre anni, per gli esercizi con più di due slot, mentre quelli con uno o due apparecchi dovrebbero rottamare entro il 31 dicembre 2018».
Entro il 31 dicembre 2017, – si legge ancora nel nuovo testo presentato dal Governo – «andrà pure definita la distribuzione territoriale dei punti gioco, in maniera omogenea, sul territorio nazionale, in proporzione al numero, alla densità e alla composizione anagrafica della popolazione di ciascuna Regione o area territorialmente individuata. I suddetti criteri e la loro applicazione saranno definiti in sede tecnica della Conferenza unificata».
Gli orari di apertura delle sale e la tessera sanitaria per le slot
Come spiega ancora Agipronews, l’idea dell’esecutivo è quella di «un’apertura minima di 8 ore per le sale. La distribuzione oraria nell’arco della giornata va definita in una prospettiva il più omogenea possibile nel territorio nazionale». Per le slot machine, è prevista l’introduzione di «fasce orarie di interruzione del gioco durante la giornata».
Stretta anche per l’accesso alla sala gioco. Nelle intenzioni del Governo, sarà consentito solo dopo «la completa identificazione» del giocatore. Ciò dovrebbe avvenire attraverso «il controllo del documento di identità e della carta nazionale dei servizi (la tessera sanitaria, ndr), che permetterà il funzionamento delle nuove slot da remoto».
Sale da gioco di classe A e di classe B
Resta in piedi anche l’ipotesi della classificazione delle sale da gioco. Quelle che osservano certi parametri (controllo, formazione del personale, vincoli architettonici) e «ottengono la certificazione di tipo A, non sono soggette all’osservanza dei limiti delle distanze adottate dagli enti locali».
Tra i parametri richiesti, «la tracciabilità completa delle giocate, apparati di videosorveglianza simili a quelli dei casinò, accesso selettivo all’ingresso, l’identificazione completa del giocatore».
Invece, i punti gioco che superino i limiti numerici territorialmente stabiliti o non rispettino le caratteristiche previste per la classe “A” saranno classificati di tipo “B”. Per questi ultimi sono validi i vincoli di distanza imposti dagli enti territoriali.
Uno degli obiettivi della proposta del Governo inoltre è «inasprire i controlli contro il gioco illegale, attribuendo competenze specifiche anche agli organi di polizia locale, prevedendo un apposito potere sanzionatorio e l’attribuzione dei relativi proventi ai Comuni».
L’esecutivo, infine, nella sua proposta intende «assicurare un costante monitoraggio dell’applicazione della riforma» del settore giochi.
Il compito di controllo sarà affidato all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli «che si avvarrà del partner tecnologico Sogei. Il MEF riferirà periodicamente sui risultati del monitoraggio alla Conferenza Unificata che potrà decidere di consultare esperti ed istituti specializzati».