Ricostruzione, gli eurodeputati pentastellati: «Dite sì alla proposta della Commissione»
ROMA – La Commissione europea ha proposto di finanziare al 100% la ricostruzione delle regioni italiane colpite dal terremoto, senza chiedere l’obbligo di cofinanziamento alle regioni.
«Ma al Parlamento europeo i Socialisti e i Popolari, cioè i gruppi politici di appartenenza del Pd, Forza Italia e Ncd, annunciano opposizione». È quanto sottolineano in una nota gli eurodeputati del Movimento 5 stelle.
Lunedì i coordinatori della Commissione Sviluppo Regionale voteranno se far passare la proposta con procedura accelerata alla votazione dell’assemblea plenaria a fine mese. L’obiettivo è infatti quello di aiutare prima possibile le aree del Centro Italia colpite dal terremoto. Il Movimento 5 Stelle annuncia che sulla proposta esprimerà parere positivo.
«Abbiamo il dovere di garantire il massimo sostegno alle vittime del terremoto tutti insieme. Lanciamo un appello a tutti gli eurodeputati italiani perché facciano pressione sui propri gruppi e sui coordinatori della commissione Regi di votare a favore» dichiarano i deputati pentastellati al Parlamento europeo.
«Il Movimento 5 Stelle – aggiungono – difende questa proposta della Commissione. Introdurrebbe nella programmazione del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR 2014-2020) la possibilità di finanziare totalmente le operazioni di ricostruzione post terremoto, compreso il restauro del patrimonio culturale».
Per gli eurodeputati cinque stelle «sarebbe una misura, tra l’altro, che non intaccherebbe il bilancio generale, dato che si tratterebbe di un anticipo. La modifica proposta, infatti, non comporta alcuna variazione dei massimali annui. Mantenendosi entro i limiti della dotazione globale per il periodo 2014-2020 è neutrale in termini di bilancio».
Come sottolinea Rosa D’Amato, capo-delegazione del M5S in Europa e titolare nella Commissione Sviluppo Regionale al Parlamento europeo «l’aumento del tasso di cofinanziamento fino al 100% comporterà un parziale anticipo dei pagamenti, seguito da una riduzione dei pagamenti in una fase successiva in quanto la dotazione globale resta immutata».