Continua nel Circuito UCI la rassegna dedicata ai grandi artisti e alle loro mostre
ROMA – Negli UCI Cinemas si conclude la prima parte della stagione della Grande Arte al Cinema di Nexo Digital, dedicato ad artisti del calibro di Botticelli, Bosch e Segantini. L’appuntamento della rassegna sarà con Io, Claude Monet, il docu-film che racconta la vita dell’artista impressionista più amato e dei luoghi che lo hanno ispirato. Il lungometraggio, che sarà proiettato il 14 e 15 febbraio alle 18.00 e alle 20.00, parte dalle 3000 lettere scritte da Monet e rivela la tumultuosa vita interiore del pittore di Giverny. Attraverso più di 100 dipinti filmati in alta definizione lo spettatore potrà conoscere la vita emotiva e creativa del pittore, come ad esempio il celebre Impression. Soleil levant, esposto nell’aprile del 1874 nello studio del fotografo Nadar.
Riportate alla vita dall’acclamato attore britannico Henry Goodman, le lettere di Monet narrano infatti il percorso dell’artista da enfant prodige e appassionato caricaturista a maestro indiscusso di fama internazionale e registrano con attenzione gli incontri più importanti – come quelli col pittore Eugène Boudin e col primo ministro e amico Georges Clemenceau, che nel 1899 gli scrive “Voi ritagliate dei pezzetti di cielo e li gettate in faccia alla gente. Niente sarebbe così stupido come dirvi grazie: non si ringrazia un raggio di sole”.
Le lettere mostrano la disperazione di Monet, il suo tentativo di suicidio, i problemi di salute e sua complessa relazione con Camille Doncieux e Alice Hoschedé, prima e seconda moglie dell’artista. “Sono assolutamente disgustato e demoralizzato dall’esistenza che sto conducendo da così tanto tempo… Ogni giorno porta con sé nuovi affanni e nuove difficoltà, da cui non riuscirò a liberarmi”, scrive Monet al medico George de Bellio sul finire degli anni ’70 dell’Ottocento. Ma nei testi del pittore si trova anche la gioia provocata dalla pittura e dal mondo naturale.
Io, Claude Monet ripercorre i luoghi in cui Monet dipinse e scrisse le sue lettere, da Honfleur a Étretat, da Parigi a Venezia, da Londra a Le Havre e dà inoltre spazio alla corrispondenza poco nota coi colleghi impressionisti Bazille, Manet e Pissarro e agli accesi scambi di opinione col mercante Paul Durand-Ruel, mostrando il rapporto spesso conflittuale di Monet con il mondo dell’arte.
Il regista Phil Grabsky spiega: “Amo molto lavorare sulle biografie degli artisti, perché quando si legge con attenzione la loro corrispondenza, quando si torna nei luoghi in cui hanno vissuto e si esaminano attentamente i dipinti che hanno realizzato, se ne rintraccia una personalità più ricca e sincera. È quanto accaduto con Monet. Non c’è nulla scontato in questo artista. Ciò che colpisce con maggior forza è la sua passione, la sua ricerca senza fine e, infine, la sua genialità”.
In occasione di questo appuntamento della “La Grande Arte al Cinema” di Nexo Digital, nel foyer della multisala di UCI RomaEst sarà allestita una mostra d’arte collettiva realizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale La Farandola.