È schietto, realista, Sergio Mattarella, certo non fa fatica a dichiarare che “qui non tutto funziona alla perfezione”.
Cosenza – Brevissimo l’intervento del Capo dello Stato all’apertura dell’anno accademico ma incisivo dal quale si avverte l’esortazione nell’investire nel sapere e legalità. E, a sostenere la sua visita in Calabria il sottosegretario Dorina Bianchi “bene Mattarella, Unical è presidio di cultura e di eccellenza”.
In una Calabria che ha bisogno di più presenza dello Stato che dia sostegno a chi ancora crede in uno Stato di diritto. Punta il suo discorso di pochi minuti attraverso un messaggio al governo accademico “mantenendo sempre alta l’attenzione sui risultati conseguiti”.
“La presenza del presidente Mattarella all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università della Calabria (Unical) dimostra l’attenzione dello Stato al Sud e nella nostra regione. L’Università della Calabria è un presidio di cultura e di eccellenza della nostra terra, per l’offerta didattica e i servizi agli studenti. È l’emblema di un Sud che ce la fa, che si impegna e che sa investire su sé stesso”. A dirlo è Dorina Bianchi, sottosegretario al Turismo e deputato calabrese del Gruppo Area Popolare in merito alla presenza del Capo dello Stato alla cerimonia di inaugurazione del 45esimo anno accademico dell’Università della Calabria.
“La Calabria – aggiunge – ha tutte le potenzialità per essere un motore propulsivo per lo sviluppo e il rilancio del Mezzogiorno. Dal mare alla montagna ai beni culturali: abbiamo tutti gli strumenti per rilanciare il turismo che è un vero e proprio volano dell’economia. Proprio per promuovere l’Italia da oggi e fino a mercoledì sarò in Israele a una importantissima fiera del turismo.
Il Governo sta investendo molto nel Mezzogiorno anche con la creazione di una fiscalità ad hoc per stimolare gli investimenti. Bisogna continuare su questa strada perché se riparte il Sud riparte l’Italia”.
Il Presidente del consiglio degli studenti nella cerimonia statutaria, ha voluto fare le sue considerazioni su quanto ancora ha da conquistare l’università calabrese “è doveroso denunciare per l’ennesima volta l’incapacità e l’inadeguatezza della governance di questo ateneo nel gestire il diritto allo studio.