Coldiretti: il settore più colpito è quello zootecnico ma crollano anche le presenze negli agriturismi
ROMA – Il premier Paolo Gentiloni oggi si è recato in visita in Abruzzo nelle zone colpite dal terremoto e dall’eccezionale ondata di maltempo. Una visita apprezzata dalla Coldiretti, che stima in almeno 52 milioni di euro i danni diretti ed indiretti subiti dalle aziende agricole e dalle stalle a seguito di questi eventi.
In Abruzzo, sulla base delle medie storiche di produzione regionale e sulle segnalazioni effettuate dalle aziende agricole, il settore è in ginocchio. I 52 milioni di danni sono stimati per l’interruzione dell’attività agricola e al tempo necessario per il ripristino della normalità.
Come spiega la Coldiretti il settore più colpito è sicuramente quello delle stalle e degli allevamenti.
Per i bovini da latte la perdita è stimata in 6 milioni di euro tra mancato reddito relativo al tardivo o omesso ritiro del latte e una perdita di reddito di circa cinque milioni. La normale funzionalità di un’azienda agricola potrà riprendere solo ad estate inoltrata.
Per gli ovini da carne e da latte il danno è quantificabile in circa 9 milioni di euro per le mancate nascite e in 6 milioni per le morti premature.
Nel settoro suinicolo il danno consiste nella perdita del capo e di fatto di tutto il ciclo produttivo dell’anno. A ciò si devono aggiungere ingenti danni alle strutture il cui ripristino potrà avvenire solo dopo la ricostituzione della consistenza di stalla. Valore stimato del danno è circa 2 milioni e 500mila euro.
Ma in Abruzzo oltre al settore zootecnico sono stati registrati danni al settore olivicolo con una stima presunta dei danni, diretti e indiretti, che si aggira introno al 35% della produzione lorda aziendale. Tradotto in euro, il danno è quantificabile all’incirca in quindici milioni.
E non va meglio per il settore ricettivo. Nelle zone colpite dal sisma e dal maltempo si contano circa 160 agriturismi. Il danno per le mancate presenze è di circa nove milioni.
«In Abruzzo la situazione è drammatica anche perché sotto alcuni aspetti non emerge ancora nella sua gravità» rileva Coldiretti.
«Bisogna restituire speranza ad un settore, ed in particolare al comparto zootecnico, che in questo momento chiede la dovuta attenzione per evitare di scomparire» aggiunge l’associazione.
Per Coldiretti, che chiede alle istituzioni di accelerare con la ricostruzione, sono a rischio non solo le eccellenze agroalimentari «ma anche la storia della regione e la forza trainante dell’economia agricola».