Coldiretti: sisma e maltempo hanno messo in ginocchio la regione
ROMA – Gelo e neve e le continue scosse di terremoto hanno fatto scattare l’emergenza in Abruzzo per olivi e prodotti tipici.
Come afferma Coldiretti nelle campagne della regione si contano quasi un milione di olivi abbattuti, terreni agricoli franati e decine di stalle crollate.
Il bilancio emerge dal monitoraggio effettuato oggi dalla Coldiretti nell’ambito della mobilitazione degli agricoltori e degli allevatori colpiti dal terremoto e dal maltempo in Abruzzo.
Ora che la neve si è sciolta appaiono in tutta la loro drammaticità gli effetti del terremoto e delle nevicate che hanno provocato danni ad almeno 5mila aziende agricole.
Per gli olivi, come spiega la Coldiretti, ci vorranno quattro o cinque anni prima che le nuove piante, in sostituzione di quelle abbattute, siano in grado di produrre. In questo arco di tempo le piante non garantiranno reddito ai produttori.
Si tratta inoltre di varietà pregiate di olivi che, in buona parte erano destinati a fornire olio extravergine delle denominazioni d’origine protetta regionali: Aprutino Pescarese, Colline Teatine e Colline Teramane.
In gioco però ci sono anche migliaia di posti di lavoro e la tutela delle eccellenze regionali. Le calamità naturali hanno messo a rischio specialità conservate da secoli.
Dal pecorino di Farindola al caciocavallo abruzzese, dalla mortadella di Campotosto al caciofiore aquilano, dalla scamorza abruzzese alla ventricina teramana.
«Specialità che rappresentano un patrimonio culturale del Paese, oltre che una opportunità produttiva e occupazionale insostituibile» spiega la Coldiretti.
In Abruzzo è a rischio un intero sistema agroindustriale dal quale dipendono migliaia di posti di lavoro, dal campo alla tavola.
Un volano per l’economia del territorio anche dal punto di vista turistico. Basti considerare che nelle zone più colpite da maltempo e terremoto ci sono circa 160 agriturismi, molti dei quali già fortemente colpiti dal sisma del 2009.