Terremoto, mobilitazione di allevatori e agricoltori abruzzesi


Danni per 52 milioni di euro e migliaia di animali morti: a rischio le produzioni storiche regionali

Le difficili operazioni di salvataggio degli animali: ora agricoltori e allevatori fanno sentire la loro voce

ROMA – Allevatori e agricoltori abruzzesi alzano la voce dopo il disastro provocato dall’eccezionale ondata di maltempo e dal terremoto, che da mesi non dà tregua.

Oggi la Coldiretti ha promosso una giornata di mobilitazione nel Teramano per fare luce sulla drammatica emergenza drammatica nelle campagne abruzzesi.

L’iniziativa ha anche l’obiettivo di illustrare direttamente le difficoltà che stanno vivendo agricoltori e allevatori e servirà a coordinare le necessarie attività per far riprendere il lavoro nei campi e nelle stalle.

Ad essere colpita, infatti, è stata soprattutto l’attività di allevamento che ora rischia concretamente di scomparire portandosi dietro un patrimonio inestimabile di tradizioni e di eccellenze. Dal pecorino di Farindola alla mortadella di Campotosto fino ai salumi teramani che, una volta estinte, sarebbero irrecuperabili.

I danni subiti dalle aziende agricole e dalle stalle ammontano a 52 milioni. Solo in Abruzzo al danno materiale si somma una vera strage con diecimila animali morti, feriti e abortiti nelle aree del terremoto per l’effetto congiunto delle scosse, della neve e del gelo.

Sono stati registrati danni anche al settore olivicolo con una stima presunta dei danni, diretti e indiretti, di circa quindici milioni.

Stamani agricoltori e allevatori si sono dati appuntamento in Località Basciano, in provincia di Teramo, nell’ azienda agricola San Vincenzo (Salumieri di Castel Castagna) dove sono morti circa tremila animali e sono crollate le stalle.

«È determinante intervenire sulla semplificazione e sulla velocizzazione delle procedure. A più di 5 mesi dalle prime scosse di terremoto, sono state montate e rese operative nelle regioni colpite appena il 15% delle stalle mobili previste» ha affermato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo.

L’ultimo decreto sul terremoto rende disponibili circa 35 milioni di euro di aiuti diretti per il mancato reddito delle imprese di allevamento da erogare entro febbraio.

Un sostegno agli allevatori per ogni animale con un importo stabilito in 400 euro a capo bovino e 60 euro per ogni pecora posseduta prima del sisma.

Ma aiuti sono previsti anche per il settore suinicolo e per quello equino secondo quanto riferito dal ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina.

Moncalvo, accompagnato dai componenti dell’Unità di crisi dell’associazione, alle 12 sarà anche in Contrada Nortoli a Penne, in provincia di Pescara, nell’ Azienda agricola D’Angelo Gianluca.