La raccolta ammonta invece a 96 miliardi. Redistribuiti 77 miliardi in vincite
ROMA – Nel 2016 la spesa degli italiani nel settore del gioco legale è di 19 miliardi di euro. La raccolta, vale a dire l’insieme delle puntate, ammonta invece a 96 miliardi.
Le vincite degli italiani sono invece pari a 77 miliardi di euro. Come specifica l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli la spesa risulta così di 19 miliardi, poiché è data dalla differenza tra le puntate raccolte e le vincite redistribuite.
Con il termine spesa, si fa dunque riferimento a quanto la collettività dei giocatori perde nel periodo preso in considerazione (in questo caso il 2016).
Come si legge in una nota dell’Aams «la spesa deve essere considerata per dimensionare in modo comprensibile l’incidenza della tassazione, anche quando le aliquote si riferiscono formalmente, come base imponibile, alla raccolta».
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli cita, al riguardo, due esempi. Il primo è quello del settore delle VideoLottery.
«Questo segmento dell’offerta di gioco è tassato al 5,5% sulla raccolta. Il tasso di vincita medio (pay out) nel settore è dell’88%. Ciò significa che, dedotte le vincite, per ogni 100 euro giocati, solo 12 rimangono a disposizione per essere tassati. Di talché una tassazione di 5,5 punti, porta via quasi la metà dell’ammontare tassabile (45,8% della spesa), restando il resto a disposizione della filiera commerciale» afferma Aams.
L’altro esempio è relativo alle cosiddette AWP, le slot machines che si trovano anche in bar e tabaccherie.
«Per il settore delle slot, la cui tassazione è stabilita al 17,5% della raccolta, la percentuale in vincite è pari al 70% e la tassazione effettiva risulta del 58,3% (17,5/30×100). Più in generale, oggi la tassazione complessiva del settore, pari a circa 10 miliardi di euro, supera il 52% della spesa (10/19 x100 Md)» si legge ancora nella nota Aams.