Il Patto per la Calabria è stato firmato dal governatore Mario Oliverio e il premier Renzi sotto gli occhi di due testimonial, i bronzi di Riace.
Il patto firmato da Oliverio secondo gli accordi di programma avrebbe dovuto essere verificato almeno ogni sei mesi e per la sua realizzazione, governo e Regione, delegano Invitalia quale soggetto responsabile per l’attuazione degli interventi. Sono quelli che affiancano le PA per attrarre fondi europei. Le operazioni saranno finanziate con risorse nazionali, dell’Unione Europea e attraverso il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. La cifra complessiva dovrebbe ammontare intorno ai 7 miliardi e mezzo. Ma siamo alle solite, chi controlla i controllori?
Coldiretti: nel Patto per la Calabria si accentui il protagonismo delle filiere agroalimentari strategiche e reti irrigue
La Coldiretti continua a monitorare il governo regionale di Oliverio e per il Presidente Molinaro è necessario: “sempre di più agricoltura e agroalimentare. La Regione davanti ad un passaggio fondamentale “
“Le prime indicazioni che provengono dai progetti ed investimenti relativi al Patto per Calabria confermate dall’intervento del Presidente Oliverio a Roma in occasione di una iniziativa nazionale, devono accentuare l’obiettivo di sostenere le filiere agroalimentari strategiche e su infrastrutture quali le reti irrigue indispensabili per una agricoltura di qualità.”.
Questo quanto sostiene Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria che aggiunge: “ricordo che complessivamente il Patto destina 1,197,7 milioni di € alla Calabria. Tra gli interventi prioritari e trainanti, proprio nello spirito del Patto, e in considerazione di quanto sottolineato dal Governatore sulla crescita del PIL ottenuto grazie all’agricoltura e agroalimentare che continuano ad offrire elementi di crescita con performance sull’export, notevole contributo sull’occupazione diretta e indiretta, spopolamento delle aree interne, aumento delle imprese, il settore deve essere centrale basti pensare che interventi su reti irrigue previsti nella bozza di “Piano Irriguo Regionale”, determinerebbero una occupazione di circa 40mila potenziali nuovi posti di lavoro.
Vi è grande utilità sociale con progetti meritori e indispensabili – continua – e la Regione Calabria si trova di fronte a un passaggio fondamentale, quello di superare la vecchia logica assistenzialistica slegata dalla vocazione del territorio che non ha prodotto nulla e scegliere pianificazione strategica introducendo qualità dei progetti, valutazione economica, selezione delle iniziative e verifica. Muoversi nella giusta direzione è oggi un imperativo, l’omogeneità di tutti i progetti a cerchi concentrici può senza dubbio creare effetti di integrazione positivi per tutti i settori.
La Coldiretti – conclude – è per una progettualità coerente capace di spingere sull’innovazione e consolidare sempre di più una agricoltura di qualità e contribuire a rafforzare le realizzazioni previste.