Emergenza umanitaria nella parte orientale del Paese dove si combatte da quasi quattro anni
ROMA – Da quasi quattro anni in Ucraina orientale i ribelli filorussi e le truppe di Kiev si fronteggiano in una guerra che ha provocato finora centinaia di vittime. L’emergenza umanitaria riguarda anche i bambini, come denuncia l’Unicef che oggi lancia un nuovo allarme.
Nel Paese più di 740 scuole, una su cinque in Ucraina orientale, risultano danneggiate o distrutte. Nella “linea di contatto” 19mila bambini affrontano costantemente i pericoli di mine e altri ordigni inesplosi. Altri 12mila vivono in comunità che subiscono bombardamenti almeno una volta al mese.
In tutto nel 2016 sono raddoppiati i piccoli che hanno urgente bisogno di assistenza umanitaria, arrivando alla cifra di un milione.
Questo aumento, spiega l’organizzazione, è dovuto ai combattimenti e al continuo deterioramento delle condizioni di vita in Ucraina orientale.
Circa 1,7 milioni di persone sono sfollate all’interno del Paese. Molte famiglie hanno perso reddito, sussidi sociali e accesso al sistema sanitario, mentre il prezzo della vita è vertiginosamente cresciuto.
«Questa è un’emergenza invisibile, una crisi che la maggior parte dei Paesi del mondo ha dimenticato» afferma Giovanna Barberis, Rappresentante dell’Unicef in Ucraina.
«I bambini in Ucraina orientale vivono da tre anni sotto la minaccia costante di combattimenti e bombardamenti improvvisi. Le loro scuole sono state distrutte, sono stati costretti a lasciare le proprie case e a non avere più accesso ai servizi di base. Inoltre, riscaldamento e approvvigionamento di acqua sono stati interrotti» aggiunge.
Ogni giorno, centinaia di violazioni al “cessate il fuoco” mettono a rischio la sicurezza a livello fisico e il benessere psicologico dei bambini.
La situazione è particolarmente grave per circa 200mila ragazze e ragazzi che vivono in uno spazio di circa 15 chilometri da entrambi i lati della “linea di contatto”. È la linea che divide l’area sotto il controllo di Kiev da quella controllata dalle forze non governative, dove i combattimenti sono più violenti.
In questa zona, insegnanti, psicologi e genitori hanno riscontrato tra i bambini segni di gravi traumi psicologici. Incubi, aggressioni, isolamento e attacchi di panico causati dai forti rumori sono solo alcuni esempi.
L’Unicef lancia ancora una volta un appello alle parti coinvolte nel conflitto per il rispetto dell’accordo di tregua sottoscritto a Minsk nell’Agosto 2015. L’organizzazione chiede inoltre il rispetto del Diritto Internazionale Umanitario, compresa la possibilità di un accesso umanitario senza restrizioni.
«Dopo tre terribili anni, i bambini in Ucraina orientale hanno urgente bisogno di una pace duratura, così che queste inutili sofferenze abbiano una fine» conclude Barberis.