Per la ministra dell’Istruzione l’invenzione di quasi due secoli fa “ è ancora uno straordinario strumento di conoscenza, sviluppo e integrazione”
ROMA – Oggi si celebra la Giornata nazionale del Braille, il sistema di scrittura e lettura a rilievo per non vedenti ed ipovedenti che prende il nome dal suo inventore. Ad idearlo, infatti, fu il francese Louis Braille nella prima metà del 19° secolo.
A distanza di quasi due secoli, nel nostro Paese si celebra la Giornata nazionale, istituita esattamente dieci anni fa. In questa giornata amministrazioni pubbliche e associazioni sono invitate a promuovere “idonee iniziative di sensibilizzazione e solidarietà”, si legge nel testo di legge, “al fine di sviluppare politiche pubbliche e comportamenti privati che allarghino le possibilità di reale inclusione sociale e di accesso alla cultura e all’informazione per tutti coloro che soffrono di minorazioni visive”.
Per la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, “il Braille è ancora uno straordinario strumento di conoscenza, sviluppo e integrazione per le ragazze e i ragazzi non vedenti impegnati in un percorso di formazione”.
“Uno strumento che nulla ha perso della sua originaria carica innovativa e di emancipazione culturale e sociale. Il Braille infatti è stato, è dovrà continuare ad essere sempre più l’alfabeto della libertà, dell’uguaglianza, dell’inclusione e delle pari opportunità” aggiunge la ministra.
“La scuola dovrà sostenere sempre più le nuove generazioni nel loro percorso formativo, garantendo le condizioni di pari opportunità per tutte e tutti, rimuovendo ogni tipo di ostacolo o barriera e favorendo l’inclusione” prosegue Fedeli.
“Anche dopo l’avvento delle nuove tecnologie, il Braille resta per le studentesse e per gli studenti non vedenti lo strumento fondamentale di accesso alla cultura, l’unico non superato metodo di letto-scrittura. L’informatica, lungi dall’averlo soppiantato, ne ha permesso nuovi e più raffinati utilizzi. E altri ne fa presagire. Ma sempre, alla base di ogni futuribile innovazione, c’è quella straordinaria invenzione di Louis Braille grazie alla quale, di lì a poco, nacquero le scuole per le non vedenti e per i non vedenti” spiega la ministra.
Fedeli conclude sottolineando che il dicastero è al lavoro per “una sempre maggiore inclusione di tutte le ragazze e di tutti i ragazzi diversamente abili. Inclusione e superamento di qualunque possibile ostacolo alla cultura sono e continueranno ad essere la nostra priorità di ogni giorno”.