Codacons e Coldiretti commentano le stime al rialzo diffuse oggi dall’Istat
ROMA – Nel mese di Gennaio l’inflazione ha raggiunto l’1% secondo gli ultimi dati Istat, che ha rivisto al rialzo le stime preliminari (erano dello 0,9%). L’indice nazionale dei prezzi al consumo (Nic), al lordo dei tabacchi, fa segnare nel primo mese dell’anno un +0,3% rispetto al mese precedente.
Aumenta anche dell’1% nei confronti di Gennaio 2016, mostrando segni di accelerazione (era +0,5% a dicembre).
Il tasso di incremento annuo registrato a Gennaio è il più alto da tre anni e mezzo spiega l’Istat ed è il più alto da Agosto 2013 (era dell’1,2%).
Per il Codacons l’aumento dell’inflazione all’1% comporterà una maggiore spesa su base annua pari a +300 euro per la famiglia tipo.
“La ripresa dell’inflazione non sorprende ed era ampiamente prevista “ spiega il presidente Carlo Rienzi.
“Nel mese di Gennaio, infatti, si è verificata una ondata di rialzi dei prezzi e delle tariffe, sui quali ha pesato sia il maltempo sia l’incremento dei carburanti. In particolare nel settore alimentare si sono registrati fortissimi rincari dei listini, a causa del gelo e della neve che ha colpito nelle settimane scorse la penisola” aggiunge.
“Ma il mese di Gennaio è stato caratterizzato anche dagli aumenti delle tariffe energetiche e dal caro-benzina, con effetto domino su una moltitudine di prodotti” conclude Rienzi.
Anche secondo Coldiretti a spingere l’inflazione è l’aumento record del 20,4% dei prezzi dei vegetali freschi e del 7,3% della frutta causato dal maltempo.
L’aumento dei prezzi ortofrutticoli a Gennaio è consistente pure rispetto a Dicembre con un rincaro del 14,6% anche se nel mese di Febbraio si sta registrando un rapido ritorno alla normalità nei mercati.
Come spiega Coldiretti con l’andamento dell’inflazione a Gennaio sono stati stravolti i consumi alimentari degli italiani. Si registra un balzo negli acquisti del 14% di carne bovina, del 10% di salumi e dell’8% di carne di maiale.
Ma ad aumentare è anche la presenza nel carrello dei prodotti a lunga conservazione come i surgelati. Dal +14% per i vegetali a +11% per il pesce.
In salita pure i preparati per dolci (+30%), purè (+13%), brodi (6%) e legumi secchi (4%), secondo l’analisi Coldiretti sulla base dei dati del sito www.italiani.coop.it.