Piano lupo, botta e risposta tra il ministro Galletti e l’Enpa


Scintille alla vigilia del nuovo esame del testo da parte della Conferenza Stato-Regioni

Il Piano lupo torna in Conferenza Stato-Regioni il 23 Febbraio

ROMA – A poco più di 24 ore dall’esame bis della Conferenza Stato-Regioni, il discusso Piano lupo torna sotto i riflettori. Sul testo, che nei giorni scorsi ha scatenato una serie di polemiche da parte degli animalisti, è di nuovo scontro.

Il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, ha risposto infatti per le rime all’Enpa, accusata di diffondere notizie “totalmente false”.

Enpa all’attacco: nuova versione peggiore della precedente

L’Ente Nazionale Protezione Animali afferma di aver visionato in anticipo la nuova versione del “Piano di conservazione del lupo”. Il documento approderà alla Conferenza Stato-Regioni giovedì 23 Febbraio.

“Il titolare del dicastero dell’Ambiente non avrebbe invertito la rotta, così come chiesto dalla maggioranza delle Regioni e da tantissimi cittadini (ed elettori). Tra l’altro è in essere addirittura una versione peggiorative del Piano lupo che le associazioni animaliste sono riuscite ad ottenere” spiega l’Enpa.

Secondo l’associazione animalista “in questa nuova versione, datata 25 gennaio 2017 e mai inoltrata dal Ministero ai rappresentanti del mondo ambientalista e animalista, fanno la loro comparsa, oltre al tristemente noto ‘prelievo’ del 5%, la possibilità di uccidere i lupi per non meglio precisati e fantomatici motivi ‘scientifici’ e la possibilità di ammazzarli a fucilate nei parchi”.

“Insomma, contrariamente a quanto dichiarato dal ministro Galletti, dopo un regime di protezione durato oltre 45 anni, ci troveremmo ad assistere ad un vero ‘tiro al piattello’. Altro che le tutele propagandate dal Ministro: sarebbe caccia selvaggia” aggiunge l’Enpa.

“Per questo, che si tratti di prelievi, abbattimenti ‘scientifici’ o spari nei parchi, Enpa chiede con un mail bombing che ogni ipotesi di uccisione sia cancellata una volta per tutte dal Piano lupo e che cessi la campagna terroristica in atto da mesi contro questi meravigliosi animali” conclude l’associazione.

La risposta del ministro Galletti: solo falsità

La replica di Galletti non si è fatta attendere. “Spiace che un ente accreditato come l’Enpa diffonda notizie totalmente false sul Piano di Conservazione del Lupo” afferma il ministro.

“Va ricordato in primo luogo che il documento non è un atto normativo che si sostituisce alla legge, ma va perfettamente in linea con le attuali norme nazionali ed europee” spiega Galletti.

“Il testo giunto in Conferenza Stato-Regioni non prevede innanzitutto il prelievo del 5% degli esemplari, e non esiste nemmeno ‘la possibilità di uccidere i lupi per motivi scientifici e di ammazzarli a fucilate nei parchi’. Nel Piano si fa riferimento a casi di particolare necessità legati ad esigenze di ricerca scientifica, sanità e sicurezza pubblica” prosegue.

Per Galletti “si tratterebbe di situazioni emergenziali, come ad esempio epidemie o casi di particolare aggressività nei confronti dell’uomo riscontrati in altri Paesi europei, rispetto ai quali non è prudente per l’incolumità pubblica negarsi questa estrema possibilità”.

“Per quanto riguarda i parchi – aggiunge Galletti – nel Piano è previsto che una delle molte prescrizioni sulle quali l’Ispra valuterà caso per caso se concedere la deroga sia proprio ‘procedere con cautela in casi di branchi che gravitano nei parchi nazionali e regionali e altre aree protette importanti per la specie’. Non ci sono dunque motivi validi per sostenere che si apra una caccia selvaggia al lupo” sottolinea il ministro.

“Infine, con riferimento alle parole di un’associazione oggi rilanciate anche dall’onorevole Taverna, è altrettanto falsa l’affermazione che il Piano lupo preveda l’eutanasia dei cani randagi. La legge vieta espressamente l’uccisione dei cani e il Piano lupo, come detto, non si pone in alternativa alla legge. Per rimozione, effettiva o riproduttiva, si intende dunque il contenimento in canile previsto dalla legge 281/91, o in alternativa la sterilizzazione” afferma Galletti.

“Nelle azioni per prevenire la presenza di cani vacanti e l’ibridazione lupo-cane sono previste l’anagrafe canina, sanzioni più pesanti per chi abbandona o non custodisce a dovere i cani padronali, incentivi alle sterilizzazioni, vaccinazioni gratuite, campagne di sensibilizzazione: nulla che faccia riferimento all’eutanasia o all’abbattimento” conclude il ministro.