Appello dell’associazione alle Regioni in attesa del confronto con il ministro Galletti
ROMA – Il voto della Conferenza Stato-Regioni sul discusso Piano lupo, che ha scatenato le proteste delle associazioni animaliste, slitta ancora.
La questione sarà al centro di un incontro tra il ministro dell’Ambiente, Galletti, e i governatori regionali. In quell’occasione, probabilmente, si comprenderà il destino del Piano lupo. E, soprattutto, del paragrafo che consentirebbe l’abbattimento in casi eccezionali.
Intanto oggi, nella Conferenza Stato-Regioni, si è allargato il fronte dei contrari al Piano lupo così com’è. Lo fa sapere il WWF, che ora ne chiede la rapida approvazione stralciando il capitolo relativo alle deroghe alle norme di tutela.
“Senza ulteriori rinvii, rispondendo così alle richieste di oltre un milione di cittadini, mobilitati dal WWF, che sono state fatte proprie dalle Regioni” spiega l’associazione.
Il WWF chiede che il Piano lupo “dia priorità agli interventi per la prevenzione ed un equo risarcimento dei danni subiti dagli allevatori, per la lotta al bracconaggio, per il contrasto del randagismo canino e dell’ibridazione cane-lupo”. Per l’associazione le altre priorità sono “la ricerca scientifica per determinare lo stato di conservazione della specie nel nostro Paese e la reale incidenza dei danni alla zootecnia”.
“È necessario che nel Piano lupo vengano indicate anche le fonti per il finanziamento, per evitare che le azioni previste restino prive di copertura e, quindi, sostanzialmente inapplicate. I costi non possono essere totalmente a carico delle sole Regioni” aggiunge l’associazione.
Il Piano, secondo il WWF, deve riconoscere il valore del lupo come componente del capitale naturale italiano, senza trascurare il valore del comparto zootecnico per l’economia rurale del Paese. “Cambiare è possibile. Ora sta al ministero dell’Ambiente convincersi che si debba fare un passo avanti per un piano più ‘amico’ del lupo” conclude il WWF.