Molinaro: dal 2010 l’autogoverno degli agricoltori nei Consorzi ha contribuito a far crescere l’agroalimentare
“In riferimento alla nota stampa della parlamentare europea Laura Ferrara del M5S – afferma Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – intendiamo fornire opportuni chiarimenti che possano fare chiarezza e rafforzare la conoscenza del sistema delle bonifiche calabrese. Come è noto la materia legislativa dei Consorzi di Bonifica, ai sensi dell’art. 117 della Costituzione è definita concorrente.
Ricordiamo che lo Stato e le Regioni – precisa Molinaro – sono pervenute il 18/09/2008 ad un accordo che ha il rango di legge quadro. I Consorzi di Bonifica hanno tutti redatto i Piani di Classifica sui principi dell’Accordo Stato-Regioni e non in base all’art. 23 della L.R. 11/2003 essendo ovvio che in materia concorrente, l’intesa, quale legge quadro, prevale sulla legislazione regionale.
I Piani di Classifica dei Consorzi sono stati approvati dalla Giunta Regionale e poi dalla IV Commissione Consiliare. Voglio ricordare, ancora, che l’approvazione dei Piani di Classifica non è una questione corporativa ma interessa la collettività e i consorziati, poiché intercetta vicende di natura ambientale, quali gli scarichi abusivi.
Per quanto attiene le varie proposte di legge, in sede regionale – prosegue – compresa quella di iniziativa popolare, per essere approvata dall’Assemblea Legislativa Regionale deve rispettare l’intesa Stato-Regioni che prevede che il contributo, erogato ai Consorzi da parte dei consorziati, sia dovuto in presenza di “un beneficio di conservazione o di incremento di valore dell’immobile”.
E’ di tutta evidenza che una modifica della legge 11/2003 difforme dal contenuto dell’Accordo Stato- Regione sarebbe affetta da illegittimità costituzionale. Ben altro quindi di un “compromesso” come sostiene la parlamentare Europea Laura Ferrara bensi si tratta di un percorso inevitabile di democrazia compiuta. Sulla paventata “illegittimità dei tributi” cito l’ultima sentenza della Suprema Corte di Cassazione – Sez. Tributaria – n° 3603/17 del 24/01.2017 che ha confermato la legittimità dell’art. 23 lett. a) della L.R. 11/2003. In merito poi ad ulteriori affermazioni di “gestione fallimentare” della Parlamentare Europea che ci sembrano a dir poco eccessive ci preme precisare che i Consorzi dopo la riforma hanno operato su tutti i fronti un forte taglio ai costi con una spending rewiew immediata e costante che ha prodotto ampie economie di scala.
Gli Enti consortili, assicurano servizi ai territori e alle aziende agricole poiché un’agricoltura di qualità richiede principalmente buona acqua per irrigare (avviene su oltre 30mila ha), un territorio coltivabile e altri servizi di qualità.
Per quanto poi attiene i debiti dei Consorzi – continua – è vero il contrario: sono i Consorzi che vantano crediti dalla Regione bastano per tutti i Crediti di Forestazione dal 2001 al 2013, sanciti dalla L.R. n. 20/2014 all’art. 1 punto b).
Per quanto riguarda una “presunta mancanza di trasparenza” ricordo che le delibere dei Consorzi sono sottoposte al controllo di legittimità dalla Struttura di Controllo prevista dall’art. 38 della L.R. 11/2003 e istituita presso il Dipartimento Regionale Agricoltura.
I Consorzi – aggiunge – hanno realizzato nel tempo importanti opere pubbliche di bonifiche rendicontate e collaudate e le uniche spese sono in direzione della gestione delle stesse opere pubbliche e dell’utilizzo dell’acqua da irrigazione.
Dal 2010 i Consorzi hanno subito un taglio indiscriminato delle risorse con il completo azzeramento a fine 2014. Insomma- conclude – una azione costante che ha visto gli agricoltori impegnati nella gestione dei Consorzi e se questo fosse stato fatto anche in altri Enti Regionali certamente si sarebbero potute liberare consistenti risorse per sostenere politiche di sviluppo.