Domani gli eurodeputati voteranno una risoluzione non legislativa: la richiesta è di abbattere i prezzi nei Paesi Ue
ROMA – L’accesso ai farmaci essenziali è parte del diritto alla salute, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità. In Europa, però, ci sono grandi differenze nei Paesi membri dell’Unione per la disponibilità, soprattutto di farmaci innovativi.
La causa sono diverse. Si va dai prezzi ai sistemi di rimborso, fino ai problemi di logistica, di approvvigionamento e stoccaggio. Ma vi rientrano anche la bassa qualità dei medicinali, la produzione insufficiente e l’utilizzo inadeguato. Oltre a regole sui brevetti spesso troppo rigide.
Come se non bastasse, sta aumentando anche il divario tra la crescente resistenza agli agenti antimicrobici e lo sviluppo di nuovi farmaci. Così, le nuove malattie resistenti ai medicinali potrebbero causare 10 milioni di morti ogni anno in tutto il mondo fino al 2050.
Per questo il Parlamento europeo domani, giovedì 2 Marzo, voterà una risoluzione non legislativa con alcune proposte per rendere più accessibili i farmaci ai cittadini Ue.
Nel progetto di risoluzione gli eurodeputati rilevano che, negli ultimi decenni, i prezzi dei nuovi medicinali nell’Ue sono aumentati al punto da diventare inaccessibili per molti cittadini e minacciare la sostenibilità dei sistemi sanitari nazionali.
Per garantire un migliore equilibrio tra gli interessi della salute pubblica dei Paesi dell’Unione e quelli dell’industria farmaceutica, l’Europarlamento chiede misure per migliorare la tracciabilità dei costi di ricerca e di sviluppo, i finanziamenti pubblici e le spese di marketing.
Nel documento si invitano inoltre Consiglio e Commissione europea a rafforzare le capacità negoziali degli Stati membri e ad aumentare la cooperazione a livello Ue, per garantire l’accesso ai farmaci a prezzi accessibili in tutta l’Unione.