Operazione ‘Mai una gioia’: arrestati 18 ultras dell’Atalanta


Maxi operazione della polizia: le accuse sono di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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La droga sequestrata nel corso dell’operazione di polizia

ROMA – Sono 18 gli ultras dell’Atalanta arrestati oggi nell’ambito dell’operazione di polizia denominata ‘Mai una gioia’, le cui indagini sono iniziate nel 2015.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, gli ultras bergamaschi acquistavano e consumavano droga prima di assistere alle partite dell’Atalanta, poi si incappucciavano per compiere azioni violente anche contro la polizia.

Gli stupefacenti, in particolare, venivano venduti da un gruppo di ultras che li smerciavano in locali vicini allo stadio o direttamente sugli spalti.

Al termine dell’indagine gli agenti della Squadra mobile di Bergamo, insieme a quelli del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato, hanno arrestato 18 persone. Undici sono finite in carcere e sette ai domiciliari.

Si tratta di ultras neroazzurri, accusati, a vario titolo, di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, rapina e resistenza a pubblico ufficiale.

Altre 14 persone, le cui abitazioni sono state passate al setaccio dagli agenti, sono indagate in stato di libertà.

Notificati anche 30 avvisi di avvio del procedimento per l’emissione del Daspo (Divieto di accedere alle manifestazioni sportive) e 10 provvedimenti di sospensione della licenza nei confronti di altrettanti gestori di esercizi commerciali di Bergamo coinvolti negli episodi di spaccio.

Il nome dell’operazione ‘Mai una gioia’ deriva dalla frase che ricorreva spessissimo durante le conversazioni degli indagati, e con la quale gli stessi avevano anche realizzato uno striscione che esponevano allo stadio durante le partite.

Ad incastrare gli ultras l’ampia documentazione raccolta dagli investigatori attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, oltre alle numerose immagini registrate da microtelecamere piazzate dai poliziotti, che hanno immortalato gli indagati mentre vendevano e consumavano le sostanze stupefacenti.

Il giro di droga è stato accertato anche prima dei tafferugli avvenuti a Bergamo nel gennaio 2016, dopo la partita contro l’Inter.

L’indagine ha documentato anche una violenta rapina ai danni di un corriere della droga e diverse estorsioni nei confronti di alcuni tossicodipendenti che non avevano pagato le dosi acquistate.