Via libera della Camera al testo che regola lo “smart working”: tutte le misure previste per gli autonomi
ROMA – La Camera ha approvato oggi il disegno di legge sul lavoro autonomo non imprenditoriale e agile. Ora il testo torna al Senato per l’approvazione definitiva.
La legge va a regolare, tutelare e promuovere quello che viene definito “lavoro agile” o smart working. Con questi termini si intende una modalità flessibile di esecuzione del lavoro subordinato nel quale la prestazione può essere resa in parte all’interno in parte all’esterno dei locali dell’azienda con la possibilità di utilizzo di strumenti tecnologici.
L’obiettivo è quello di incrementare la produttività e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
Il Ddl sul lavoro autonomo prevede anche più tutele nelle transazioni commerciali e contro i ritardi nei pagamenti, la deducibilità delle spese collegate all’attività professionale ed alla formazione, la possibilità di aggregarsi per accedere a bandi di gara nazionali ed internazionali.
Nel documento c’è anche il riconoscimento dell’indennità di maternità a prescindere dall’effettiva astensione dal lavoro e la previsione del diritto ad un trattamento economico per congedo parentale per un periodo fino a sei mesi entro i primi tre anni di vita del bambino.
“Una novità importante, se si considera che ben il 15% delle lavoratrici autonome abbandona totalmente la professione a seguito di gravidanza” ha commentato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti.
L’altra novità di rilievo è rappresentata dalla disposizione per rendere strutturale la Dis.Coll, l’indennità di disoccupazione per i collaboratori. Il Dl amplia infatti la platea dei beneficiari, che ora comprende anche gli assegnisti e i dottorandi di ricerca.
“Vorrei ancora ricordare – prosegue Poletti – la delega al Governo per consentire alle Casse di previdenza di diritto privato di attivare anche prestazioni sociali, finanziate da un’apposita contribuzione, destinate agli iscritti che hanno subito una significativa riduzione del reddito professionale per ragioni non dipendenti dalla propria volontà o che siano stati colpiti da una grave patologia”.
“Non meno importanti sono le misure dedicate al cosiddetto lavoro agile. Definiscono strumenti innovativi per favorire una modalità di organizzazione del lavoro che da una parte risponde all’evoluzione del sistema produttivo e, dall’altra, permette una migliore conciliazione dei tempi di lavoro con i tempi di vita” prosegue il ministro.
“Tutto questo, delineando un quadro di tutele dei lavoratori che vanno dal diritto ad un trattamento economico non inferiore a quello complessivamente applicato nei confronti dei lavoratori che svolgono le medesime mansioni esclusivamente all’interno dell’azienda, alle garanzie in tema di salute e sicurezza del lavoratore, all’assicurazione obbligatoria per gli infortuni e le malattie professionali” conclude.
Le novità in materia di lavoro autonomo
- la stabilizzazione a decorrere dal 1° luglio 2017 della DIS‐COLL (indennità di disoccupazione in favore dei collaboratori) e la sua estensione ai assegnisti e dottorandi con borsa di studio.
- gli interventi per la tutela della gravidanza, della malattia e dell’infortunio tra cui: per gli iscritti in via esclusiva alla gestione separata INPS, non titolari di pensione, l’estensione del congedo parentale ad un periodo massimo di sei mesi entro i primi tre anni di vita del bambino, l’equiparazione dei periodi di malattia conseguenti a trattamenti terapeutici per malattie oncologiche o gravi patologie cronico‐degenerative alla degenza ospedaliera e l’introduzione di una delega finalizzata alla riduzione dei requisiti per l’accesso alla maternità e all’ aumento della platea dei beneficiari dell’indennità di malattia. La sospensione del versamento dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi in caso di malattia e infortunio di gravità tale da impedire lo svolgimento dell’attività lavorativa per oltre 60 giorni.
- l’integrale deducibilità, entro il limite annuo di 10.000 euro, delle spese per l’iscrizione a master e a corsi di formazione o di aggiornamento professionale nonché delle spese di iscrizione a convegni e congressi e l’integrale deducibilità, entro il limite annuo di 5.000 euro, delle spese sostenute per i servizi personalizzati di certificazione delle competenze, orientamento, ricerca e sostegno all’auto‐ imprenditorialità.
Le novità in materia di lavoro agile-smart working
- il principio secondo cui il lavoratore che svolge la prestazione in modalità di lavoro agile ha diritto di ricevere un trattamento economico e normativo non inferiore a quello complessivamente applicato ai lavoratori che svolgono le medesime mansioni esclusivamente all’interno dell’azienda.
- le disposizioni a tutela della salute e la sicurezza del lavoratore che svolge la prestazione in modalità di lavoro agile.
- la disciplina della forma dell’accordo relativo alla modalità di svolgimento del lavoro agile e del preavviso in caso di recesso dall’accordo stesso.
Il commento di Confcommercio e CNA
“È stato compiuto un ulteriore passaggio verso l’approvazione definitiva di un provvedimento che riteniamo significativo per il mondo dei lavoratori autonomi professionali”. Anna Rita Fioroni, responsabile Confcommercio Professioni, commenta così il via libera della Camera al Ddl lavoro autonomo.
“Nel corso del dibattito parlamentare tra Senato e Camera – continua Fioroni – abbiamo sottolineato la necessità di apportare modifiche nel senso dell’equità e parte di queste richieste sono state accolte. Tuttavia, potevano essere introdotte, ad esempio, correzioni per l’accesso al credito e per sostenere gli investimenti che i professionisti fanno per la certificazione. Ci auguriamo che vengano tenute in considerazione per il futuro”.
“Tra le novità inserite dalla Camera è positiva la delega al Governo per la riduzione dei requisiti d’accesso alle prestazioni di maternità e per la modifica dei requisiti dell’indennità di malattia in favore degli iscritti alla gestione separata” aggiunge.
“Misure per le quali chiediamo la massima attenzione al contenimento dell’aliquota in fase di attuazione della delega. Bene anche l’integrale deducibilità delle spese di viaggio e soggiorno correlate alle spese di formazione nei limiti di 10.000 euro all’anno. Una risposta ad una richiesta che, peraltro, portiamo avanti dal primo momento”.
Soddisfatta del via libera di Montecitorio anche CNA Professioni, che invita il Senato a varare definitivamente “le misure attese da tempo dai professionisti non organizzati in ordini o collegi, disciplinati dalla Legge 4/13”.
“Il cosiddetto Jobs act autonomi – prosegue la Confederazione – introduce importanti disposizioni in materia di welfare, formazione, appalti pubblici, aggregazioni e transazioni commerciali. Il testo contiene molti significativi segnali di attenzione rispetto ai professionisti non ordinistici ed è stato arricchito, durante il suo iter, da alcune nostre specifiche richieste”.