Progetto di regolamento europeo ha l’obiettivo di combattere il finanziamento di gruppi armati e le violazioni dei diritti umani
ROMA – L’Unione europea scende in campo per contrastare il fenomeno dei cosiddetti minerali “insanguinati”, che arrivano nel Vecchio Continente da zone di conflitto.
Giovedì prossimo il Parlamento europeo sarà chiamato a votare un progetto di regolamento Ue che ha l’obiettivo di combattere il finanziamento di gruppi armati e alle violazioni dei diritti umani collegate al commercio di minerali.
Nei Paesi ricchi di minerali e sconvolti da conflitti si innesca infatti un circolo vizioso, dove le entrate provenienti da risorse estratte illegalmente alimentano le rivolte armate. Il regolamento si applica a tutte le zone del mondo colpite da conflitti e ad alto rischio. Vi rientrano, ad esempio la Repubblica democratica del Congo e la regione dei Grandi Laghi.
Stagno, tantalio, tungsteno e oro sono utilizzati nella produzione di molti dispositivi ad alta tecnologia, nell’industria automobilistica, dell’elettronica, aerospaziale, imballaggio, costruzione, illuminazione, macchine industriali e utensili, così come in gioielleria.
Cosa prevede il nuovo regolamento europeo sull’importazione dei minerali
Il testo sui minerali “insanguinati”, nello specifico, obbliga tutti gli importatori europei di stagno, tungsteno, tantalio e oro, esclusi i più piccoli, a effettuare controlli per garantire che i fornitori rispettino gli obblighi di responsabilità (la cosiddetta “due diligence”). I grandi produttori dovranno anche indicare come intendono monitorare le loro fonti per assicurare il rispetto delle norme.
In un accordo informale sul progetto di testo, che sarà sottoposto al voto della plenaria, gli eurodeputati hanno convinto i ministri dell’Unione che i controlli per verificare il rispetto delle norme della due diligence, basate sulle linee guida dell’OCSE, dovrebbero essere obbligatori per la maggior parte degli importatori di stagno, tungsteno, tantalio e oro da zone di conflitto ad alto rischio.
Tuttavia, i piccoli importatori, come dentisti e gioiellieri, saranno esentati, per non imporre oneri burocratici eccessivi. Le grandi imprese dell’Ue che acquistano questi minerali per i loro prodotti dovranno riferire sulle loro pratiche di acquisto e potrebbero in futuro far parte di un registro pubblico dell’Unione.
Regolamento in vigore dal 2021
Dopo l’approvazione dell’Europarlamento e del Consiglio europeo l’accordo sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue. Il nuovo regolamento sull’importazione dei minerali si applicherà dal 21 gennaio 2021.
Nei prossimi quattro anni gli Stati membri avranno così modo di nominare le autorità competenti e gli importatori di acquisire familiarità con i loro nuovi obblighi.
La Commissione europea dovrà rivedere regolarmente l’efficacia della nuova normativa e potrà proporre ulteriori misure obbligatorie.